CANBERRA – Nonostante le previsioni funeste del ministro del Tesoro Jim Chalmers, il mercato del lavoro continua a crescere in Australia e i dati relativi al mese di settembre non hanno rappresentato un’inversione di tendenza. Da agosto a settembre la disoccupazione a livello nazionale è infatti stata ulteriormente ridimensionata dal 4,2 al 4,1%.

In ogni Stato, eccezione fatta per il South Australia, il tasso di disoccupazione è diminuito da agosto a settembre, con il capofila Western Australia dove è sceso dal 3,9 al 3,6%; il New South Wales dove è passato dal 4,1 al 3,7%; il Queensland, che andrà alle urne tra una settimana dal 4,2 al 4,1%; e il Victoria dove la disoccupazione è calata di un punto percentuale al 4,4%.

Il tasso di disoccupazione meno elevato del Paese è stato registrato nell’ACT, che andrà alle urne questo fine settimana, dove è calato dal 3,8 al 3,3%, mentre è aumentato nel South Australia dal 3,9 di agosto all’attuale 4,3%.

La ricerca della National Australia Bank, pubblicata nelle stesse ore in cui l’ufficio di statistica rendeva noti gli ultimi dati sulla disoccupazione, conferma che trovare personale rimane problematico per molte aziende.

Nell’ultimo mese, infatti il mercato del lavoro è cresciuto di 64.000 unità, con la maggioranza dei nuovi impieghi (51.000, ndr) a tempo pieno, rendendo sempre più improbabile un intervento della Reserve Bank of Australia (RBA) sui tassi d’interesse prima di Natale, a meno che non venga registrato un repentino calo nei dati relativi all’inflazione, che il Bureau di statistica pubblicherà il 30 ottobre prossimo.

Con i dati relativi al mese di settembre, il totale di nuovi posti di lavoro creati in Australia dall’insediamento del governo Albanese ha superato quota un milione.