MILANO - Tre anni e quattro mesi di reclusione, è la condanna inflitta in primo grado per resistenza a pubblico ufficiale a carico del trapper Baby Gang, all'anagrafe Zaccaria Mouhib. Il ventitreenne, in vetta alle classifiche negli ultimi mesi e con un tour europeo in partenza, era già finito imputato in altri processi milanesi. 

La decisione è stata presa con rito abbreviato dal gup di Milano, Tommaso Perna, nel processo con al centro i disordini del 10 aprile del 2021 avvenuti in zona a San Siro a Milano, quando il collega trapper Neima Ezza, ossia Amine Ez Zaaraoui, stava realizzando un video musicale. 

In quella circostanza sarebbero stati presenti, stando alle indagini della Polizia e del pm Leonardo Lesti, circa 300 ragazzi, alcuni anche minorenni, e ad un certo punto ci fu un fitto lancio di oggetti contro le forze dell'ordine. Le accuse al centro del procedimento erano di manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale.  

La difesa, col legale Niccolò Vecchioni, che ricorrerà in appello contro la sentenza, ha sostenuto invece che Baby Gang non avrebbe assistito al divampare delle violenze, dal momento che si era allontanato prima che arrivasse la Polizia quel giorno. Nel frattempo, a carico del cantante, la Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale milanese ha disposto la sorveglianza speciale per un anno e sei mesi, ritenendolo “socialmente pericoloso”. 

I giudici, su istanza della difesa, hanno concesso in ogni caso al ventitreenne l'autorizzazione “ad allontanarsi dal domicilio” per il tour che sta per partire a fine ottobre.