Un esercito di ragni ha ricoperto vaste zone del Gippsland (sudest dell’Australia) di distese di ragnatele, utilizzate dai ragni per potersi muovere sopra ai terreni inondati, dove normalmente vivono.
Secondo l’ecologo dell’Università di Sydney Dieter Hochuli, interpellato da Channel 7 “quando ci sono forti piogge e le inondazioni, questi animali, che vivono seminascosti sul terreno, non possono più restarci, e sanno esattamente cosa fare: spostarsi più in alto”.
I ragni, tra le altre cose, sanno produrre abbastanza tela da creare dei “paracadute” e sfruttare i venti per cambiare zona, un fenomeno noto come “ballooning”.
Le tele che coprono i terreni del Gippsland sarebbero frutto di questa tecnica.
Ma quella dei ragni non è l’unica notizia curiosa che coinvolge gli animali Down Under.
Gli ultimi, infatti, sono stati mesi caratterizzati dall’invasione anomala di topi che ancora devastano le zone rurali del New South Wales, nonostante i tentativi di avvelenamento che contadini, comuni e infine lo Stato, stanno portando avanti da tempo.
I roditori, non solo hanno messo in pericolo i raccolti (molti hanno subito danni pesanti), ma hanno anche creato apprensione fra la popolazione locale che ha visto anche le loro case invase dai topi.
Anche sul web sono diventate virali le immagini di persone costrette a piazzare i letti nelle vasche da bagno per evitare di essere raggiunti dai roditori durante la notte.
Un’invasione, quella dei topi, che si teme possa anche superare i confini della zona rurale ed estendersi alle città se non sarà fermata in tempo. Per questo motivo sono già stati investiti svariati milioni di soldi pubblici e privati, sperando che si raggiungano i risultati sperati.
E per concludere, nei giorni scorsi, la notizia di una vera e propria lotta per il territorio che ha coinvolto due specie diverse: il Diavolo della Tasmania e i pinguini.
Nonostante la differenza di stazza notevole, il carattere tutt’altro che timido del piccolo Taz, ha portato a quello che gli scienziati definiscono uno sterminio quello dei poveri pinguini della piccola isola australiana di Maria, dove i Diavoli erano stati trasferiti per essere salvati dall’estinzione.
Il loro arrivo sull’isola ha avuto “un impatto catastrofico su una o più specie di uccelli”, ha constatato BirdLife Tasmania, un’organizzazione di conservazione delle specie locale.
“Perdere 3.000 coppie di pinguini da un’isola che è un parco nazionale che dovrebbe essere un rifugio per questa specie è fondamentalmente un duro colpo”, ha detto il dottor Eric Woehler, ricercatore del gruppo, sottolineando come il risultatodell’esperimento non è stato una sorpresa.
Nel 2011, un rapporto del Dipartimento delle industrie primarie, dei parchi, dell’acqua e dell’ambiente della Tasmania suggeriva infatti che l’introduzione dei diavoli della Tasmania avrebbe avuto “un impatto negativo sulle piccole colonie di pinguini e di uccelli marini presenti sull’isola di Maria”.