BERLINO - Il leader conservatore tedesco Friedrich Merz non è riuscito a vincere le elezioni per la carica di cancelliere al primo turno parlamentare, in una battuta d’arresto inaspettata. Merz si aspettava di ottenere la maggioranza dei 630 membri del Bundestag, ma ha ottenuto il sostegno di soli 310 deputati, sei in meno del numero necessario, con 307 voti contrari al primo turno.

Ora dovrà affrontare un secondo turno, al termine del quale, se ancora una volta non dovesse ottenere la maggioranza, gli basterebbe una maggioranza relativa per diventare cancelliere della principale potenza economica europea. 

Il candidato conservatore della Cdu si era inizialmente assicurato un sostegno sufficiente dal suo partito e dai socialdemocratici della Spd, con i quali aveva concordato di governare in coalizione, per arrivare alla maggioranza. 

Merz aveva vinto le elezioni del 23 febbraio, senza però arrivare ad avere una maggioranza autonoma del suo partito. I suoi stessi sostenitori lo hanno contestato negli ultimi tempi, per la scelta sul riarmo della Germania. 

La mancata elezione alla cancelleria tedesca per sei voti è “una seria battuta d’arresto politica per Friedrich Merz”, che “sconta l’insoddisfazione di alcune frange della coalizione che evidentemente non è riuscito a gestire”. Questo il commento di Michele Valensise, già ambasciatore a Berlino, oggi presidente dell’Istituto Affari Internazionali.

Il margine di vantaggio della nuova coalizione tra Cdu/Csu e Spd è di solo dodici voti, ricorda, “ma il problema non è di aritmetica parlamentare”, quanto piuttosto di “evidenti franchi tiratori nelle file della maggioranza”. 

Valensise spiega che “ci può essere stato fuoco amico da alcuni deputati della Cdu critici delle ultime mosse di Merz, che in un infelice passaggio parlamentare delle settimane scorse si è prima avvicinato alla AfD e poi ne ha preso le distanze. O anche da settori della Spd, poco convinti della opportunità di partecipare a un nuovo governo di ‘grande coalizione’ nella posizione, a loro avviso svantaggiosa, di partner minore”, spiega. Infine, Merz “può essere stato penalizzato da un suo approccio personale, meno ‘inclusivo’ di quello che ad esempio ha caratterizzato a lungo il cancellierato di Angela Merkel”, evidenzia Valensise, secondo cui il partito più soddisfatto dello schiaffo inflitto oggi al cancelliere in pectore è AfD, “che farà di tutto per strumentalizzare a suo favore l’esito del voto”. 

A Berlino “prevalgono la sorpresa e il disorientamento” a seguito di quello che l’ex ambasciatore, che è stato anche presidente del Centro italo-tedesco per il dialogo europeo Villa Vigoni, definisce “un fatto senza precedenti, mai successo nella storia tedesca”.

Valensise osserva, inoltre, che “nelle prossime ore la maggioranza dovrà necessariamente serrare i ranghi attraverso trattative interne, non semplici. La Germania ha bisogno di un governo stabile e anche l’Europa ha lo stesso interesse, specie nell’attuale congiuntura internazionale così complessa”, perché se il Paese più grande dell’Ue entrasse in uno stallo prolungato e in una fase di forte incertezza, “le conseguenze negative non si limiterebbero alla Germania”.