L’incontro è iniziato con l’intervento di Matteo Lunelli, presidente e amministratore delegato delle prestigiose cantine Ferrari, le quali hanno sostenuto parte delle ricerche di Rolando Pizzini presentate poi nel libro Angelo Confalonieri fra gli aborigeni d’Australia.
Il professore, dopo 14 anni di ricerche e di viaggi Down Under, ha portato infatti a termine una fatica di immensa importanza storica.
Il professore, originario di Bolzano, è infatti l’ideatore e il coordinatore della ricerca italo-australiana che ha portato alla luce la figura del missionario trentino, passato alla storia per essere stato l’unico uomo occidentale ad aver scelto di vivere con e per gli aborigeni d’Australia. Nato a Trento nel 1813 e ordinato sacerdote nel 1839, Confalonieri espresse fin da subito il desiderio di partecipare a missioni in luoghi remoti.
L’occasione giusta si presentò quando il vescovo di Perth gli offrì di recarsi nella capitale del Western Australia, nel 1846, insieme a un gruppo di altri missionari e suore di varie nazionalità. Da lì, superando diverse difficili prove, tra cui un naufragio dal quale riuscì a sopravvivere, si spostò nel Nord del continente. Per due anni visse insieme alla popolazione aborigena locale dove si trovava, imparando la loro lingua, in condizioni estremamente dure per un occidentale.
Nel 1948, venne colpito purtroppo da una febbre che lo portò alla morte, ma in quel breve periodo riuscì non solo ad adattarsi a quella cultura così lontana dalla sua, ma anche a integrarsi, con l’amore che lo caratterizzava, nella popolazione la quale si affezionò profondamente all’evangelico.
L’interesse nei confronti di questa figura così particolare per quei tempi nacque da un’intuizione comune una sera di giugno del 2008 a Sydney, fra il salesiano padre Frank Bertagnolli e l’autore del libro, Rolando Pizzini.
“Iniziando poi la ricerca negli archivi vaticani scoprii di essere di fronte a una pagina di storia importante sia australiana sia riguardante i rapporti fra il mondo occidentale e gli aborigeni australiani – ha raccontato l’autore –. Tutto questo mi convinse che dovevo assolutamente portare in piena luce quanto fece Confalonieri: personaggio che si è via via rivelato di una grandezza superiore alle mie stesse attese”.
Durante la serata a Trento, Pizzini ha presentato nuovi aspetti che si sono dimostrati significativi riguardo la vita di don Angelo Confalonieri, per quanto riguarda sia gli anni della sua formazione sia quelli della sua missione a Cobourg Peninsula.
“La presentazione ha avuto quindi l’obiettivo di porre al centro della relazione l’avventura esistenziale del missionario, avventura che muove i primi significativi passi nella sua terra natia per poi concretizzarsi, appunto, in Australia”, ha concluso l’autore.