WASHINGTON - Continua l’effetto devastante sui mercati, scatenato dai nuovi dazi annunciati da Trump e da quelli entrati in vigore sulle auto importate negli Usa. Dopo che ieri Wall Street ha bruciato più di 2.000 miliardi, il ciclone ha investito anche le borse asiatiche e quelle europee, con Milano, scesa sotto i 36 mila punti, che è arrivata a perdere anche il 7%. La Borsa di Milano è la maglia nera in Europa.
Al giro di boa di metà seduta, il Ftse Mib cede il 7,33% e resta sotto quota 35 mila (è a 34.354 punti). A trascinare il listino sono soprattutto i bancari, in profondo rosso, con Banca Mps che perde l’11,86%, Bper -12,96%, Pop Sondrio -11,83%, Unicredit -11,79%, Banco Bpm -11,33% e Intesa -9,74%, Mediobanca -9,96%. Generali giù del 6,94%. Giù anche Tim -8,03%, Stm -7,36%. Nell'automotive, Iveco -12,18% e Stellantis -8,49%.
Come primo effetto dei dazi sui veicoli importati, la casa automobilistica ha sospeso temporaneamente la produzione di due stabilimenti in Canada e Messico. In un listino in balia dei dazi, resistono solo Diasorin +2,31%, Amplifon +0,22%.
Non è ancora chiaro se il presidente americano sia disponibile a un allentamento delle politiche daziarie, ma ha lasciato intendere che ci potrebbe essere un varco per le trattative in caso di “grandi concessioni” da parte dei diversi Paesi colpiti.
La Cina, intanto, ha annunciato che imporrà tariffe aggiuntive del 34% sulle importazioni dagli Stati Uniti, come ritorsione per i dazi dello stesso importo annunciati da Trump. Il Ministero del Commercio ha dichiarato che la tariffa sarà imposta su tutti i beni importati provenienti dagli Stati Uniti, a partire dal 10 aprile. I prelievi sulle esportazioni cinesi sono destinati a salire a oltre il 60%, dopo che il presidente statunitense ha annunciato tariffe “reciproche” del 34%, che si aggiungono a quelle già esistenti.