CANBERRA - L’incidente, avvenuto la scorsa settimana a Ripponlea, era stato descritto dal primo ministro Anthony Albanese come un possibile episodio di terrorismo, esprimendo una sua opinione personale. Dreyfus, che è di fede ebraica, ha dichiarato a ABC News Breakfast che il primo ministro aveva ragione a dire che l’evento ha “seminato paura nei cuori degli australiani”, ma ha sottolineato la necessità di attendere gli esiti dell’indagine della polizia.
Deyfus è stato poi chiamato a commentare le parole del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha cercato di mettere in relazione l’attacco alla sinagoga al voto dell’Australia alle Nazioni Unite a favore della fine alla presenza israeliana nei Territori Palestinesi Occupati, Netanyahu aveva definito la posizione del governo Albanese “estremamente anti-israeliana”.
Il guardasigilli ha respinto questa affermazione, dichiarando di “non essere, rispettosamente, d’accordo” con Netanyahu. “L’Australia resta un amico stretto di Israele, come lo è stata da quando il governo laburista ha riconosciuto lo stato di Israele alla sua creazione. Questa posizione non è cambiata”.
Dreyfus ha inoltre invitato l’Australia a unirsi contro l’antisemitismo, rivelando alcuni degli abusi ricevuti di recente. “Non è il momento per polemiche di parte o per ottenere vantaggi politici. In quanto ebreo australiano, ho vissuto livelli di antisemitismo che non avevo mai sperimentato prima nella mia vita”.
“Ho servito in parlamento per molti anni, ma non avevo mai visto un odio antisemita così vile rivolto a me e ai miei colleghi. Questo deve finire”.
Dreyfus ha sottolineato l’importanza di unire il paese contro l’odio, promuovendo il rispetto reciproco e la coesione sociale.