MILANO - Dopo che un drone russo sarebbe stato avvistato in volo sul Lago Maggiore, con passaggi continui sulla sede del Joint Research Centre della Commissione europea a Ispra, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per spionaggio politico o militare - articolo 257 del Codice penale - aggravato dalla finalità del terrorismo in riferimento a condotte che, “possono arrecare grave danno ad un Paese”. A pochi chilometri si trovano anche gli stabilimenti di Leonardo, azienda dell’aerospazio cruciale per la difesa. 

Sull’episodio, oltre alla Procura di Milano coordinata da Marcello Viola, dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Alessandro Gobbis, si muove anche la politica italiana ed europea. 

Sul centro e su altri nelle vicinanze è attiva una no fly zone, e a segnalare ai vertici della sicurezza la presenza di un misterioso drone sono stati proprio i responsabili del Centro comune di ricerca europeo che, con il loro sistema di rilevamento sperimentale di velivoli sconosciuti, sono riusciti a intercettare nei giorni scorsi almeno cinque passaggi dell’apparecchio, facendo così scattare l’allarme. Dopo ripetuti sorvoli, il velivolo non si è più ripresentato e non avrebbe lasciato tracce. 

Tra le possibili piste c’è un potenziale collegamento con l’indagine che nel novembre scorso aveva portato a indagare su due imprenditori brianzoli, che avrebbero collaborato con l’intelligence russa proprio per mappare i sistemi di videosorveglianza di Roma e Milano dietro un compenso in criptovalute. 

Il drone non è stato catturato ma si tratterebbe di un velivolo di fabbricazione russa, che viene spesso equipaggiato con telecamere e strumenti capaci di rilevare obiettivi sensibili anche in presenza di scarsa luminosità. I radar e le apparecchiature di questi droni sono capaci di effettuare anche mappature 3D.  

Questi velivoli usano particolari frequenze radio che permettano comunicazioni digitali ad alta velocità, frequenze che possono essere modificate o schermate. 

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, commentando il caso con alcuni cronisti, torna a lanciare l’allarme: “È in corso una guerra ibrida, pericolosa quanto sotterranea, costante e asfissiante quanto quotidiana”, dichiara.  

Secondo il ministro, le azioni ostili provengono “da diversi attori, statali e non, e mirano a indebolire il Paese su più fronti”.