VARSAVIA - Dopo l’incursione di droni russi, ieri, la Polonia ha imposto restrizioni al traffico aereo nell’Est del Paese. Lo ha comunicato l’Agenzia polacca per la sicurezza del volo, precisando che la restrizione, in vigore fino all’inizio di dicembre, “è stata messa in atto per garantire la sicurezza nazionale”.
Varsavia ha anche chiesto una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere dell’intrusione nel suo spazio aereo. La riunione è stata fissata per domani, 11 settembre, alle 21.
I droni russi che ieri hanno violato lo spazio aereo polacco volevano colpire un centro logistico per la fornitura di armi all’Ucraina. È la conclusione cui è giunta la Nato esaminando la traiettoria dei mezzi, ha riferito lo Spiegel. Dall’inizio dell’invasione russa, nel 2022, gran parte delle forniture di armi occidentali all’Ucraina passa per l’aeroporto di Rzeszow, nel sud-est della Polonia. Vista la direzione di volo, è probabile che cinque droni avessero come missione di bombardare il sito, ma sono stati abbattuti prima.
Le forze armate tedesche, che proteggono il centro di rifornimento di armi dagli attacchi aerei con due batterie di Patriot, hanno rilevato subito sui radar l’incursione di droni nello spazio aereo polacco e hanno condiviso i dati con la rete di difesa aerea della Nato, che è scattata. Tre droni sono stati neutralizzati da F-35 olandesi, uno si è schiantato al suolo.
L’incursione di droni nello spazio aereo polacco è stata letta dagli analisti come una mossa della Russia per testare la reazione dell’Occidente, mettendo in atto la cosiddetta “tattica del salame” di cui è considerata maestra. Si tratta di un metodo per raggiungere gradualmente un obiettivo strategico attraverso una serie di piccoli passi, ognuno dei quali singolarmente non sembra critico o sufficiente a innescare uno scontro frontale, ma nel complesso cambia radicalmente la situazione. Proprio come una persona può affettare un salame e mangiarlo a poco a poco, un’azione più grande viene “affettata”, suddivisa, in una serie di azioni più piccole.
Esempi recenti potrebbero essere l’edificio del British Council e della rappresentanza Ue bombardati a Kiev. Di per sé, ognuno di questi episodi - a cui si è assistito nelle ultime due settimane - non produce che parole di condanna da parte dell’Occidente, ma allo stesso tempo vengono superati nuovi limiti e la Russia si sente più sicura, spiega l’emittente britannica Sky News.
“Mosca mette sempre alla prova i limiti del possibile e, se non trova una forte reazione, si sposta a un nuovo livello di escalation”, aveva denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky subito dopo l’incursione di droni russi abbattuti in Polonia.
Il leader del Cremlino, Vladimir Putin, ha usato magistralmente la “tattica del salame” nel 2014, con l’invasione della Crimea da parte dei cosiddetti “omini verdi”, con una serie di ambigue tattiche militari e diplomatiche per prenderne il controllo.
“Per me, quanto avvenuto è molto simile alla Crimea ed è una sorta di prova generale”, è l’allarme lanciato proprio dal leader di Kiev oggi. “I messaggi di Putin riguardo ad alcune parti della Polonia che l’Unione Sovietica un tempo ha ceduto sono chiari e lo sono sempre stati”, ha concluso.