VILLA GESELL (BUENOS AIRES) – Tra le macerie dell’Apart Hotel Dubrovnik, i soccorritori hanno trovato anche il corpo senza vita di María Rosa Stefanic (52 anni), ex proprietaria della struttura alberghiera. È la seconda vittima, da poche ore identificata, del crollo dell’edificio nella località balnerare di Villa Gesell.
L’altra persona rimasta uccisa è Federico Ciocchini (84 anni), mentre sua moglie María Josefa (79), si è salvata e ha riportato fratture a entrambe le braccia.
Sei persone risultano ancora disperse.
Il disastro è avvenuto martedì, quando l’hotel, in fase di ristrutturazione, è collassato con i suoi dieci piani su altro un edificio di abitazioni private. Qui, infatti, si trovava Federico Ciocchini, con la moglie, proprietari di uno degli appartamenti: erano arrivati nel fine settimana con l’intenzione di fare lavori di manutenzione, per affittarlo durante la stagione estiva.
Più di 300 soccorritori stanno ancora lavorando sul posto, utilizzando la tecnologia sonar per cercare possibili sopravvissuti tra le tonnellate di macerie. Sono supportati dalla brigata K9 con cani da soccorso, droni, una gru, un elicottero e unità di assistenza medica avanzata.
Tra i dispersi ci sono il nipote di María Rosa, Nahuel José Stefanic, con la sua compagna Dana Desimone, e alcuni operai impegnati nei lavori di ristrutturazione. Sono Juan Ezequiel Matu (38 anni) Matías Chaspman (27), Mariano Troiano (47) e Javier Fabián Gutiérrez (50), tutti residenti nella zona di Mar del Plata.
L’Apart Hotel Dubrovnik, costruito nel 1986 da Stefanic e suo marito, aveva 43 camere e si trovava a un isolato e mezzo dalla spiaggia. Il suo design insolito, che evocava la forma di una nave, lo rendeva immediatamente riconoscibile. Il nome è stato scelto in omaggio a una località turistica della Croazia, di cui erano originari i due coniugi.
La proprietà dell’hotel era stata da poco trasferita a una società alberghiera, che aveva intrapreso lavori di ristrutturazione contro i quali, ora, si punta il dito.
Il sindaco di Villa Gesell, Gustavo Barreras, ha dichiarato che i progetti approvati per l’edificio e la relativa licenza edilizia si riferivano solo alla parte anteriore. Nicolás Valdéz, direttore dell’ispettorato che sovraintende alle opere edilizie in città, ha specificato che i lavori di ristrutturazione autorizzati includevano piccole modifiche, ma si sospetta che siano stati effettuati interventi illegali che hanno potuto compromettere la sicurezza della costruzione.
Il ministro alla Sicurezza della Provincia di Buenos Aires, Javier Alonso, ha assicurato che le operazioni di soccorso non si fermeranno fino a quando non saranno rimosse tutte le macerie e non saranno state localizzate le persone disperse, i cui parenti sono assistiti da un team di psicologi.