Dopo l’onorificenza conferita a Rosa Matto lo scorso 2 giugno, insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana, il 2025 si chiude con altre due nomine di grande prestigio che rendono omaggio alla storia, all’impegno e alla dedizione della comunità italo-australiana del South Australia. A ricevere il titolo di Cavaliere sono stati Domenico Zollo e Teresa Dall’Acqua Leonardi, due figure che, attraverso percorsi diversi ma profondamente intrecciati con l’esperienza migratoria, hanno lasciato un segno indelebile nella vita sociale, culturale e assistenziale dello Stato.

Domenico Zollo nasce nel 1948 a Squillani, un piccolo paese della provincia di Avellino, in Campania. Come molti bambini dell’Italia del dopoguerra, conosce presto la realtà dell’emigrazione: nell’ottobre del 1957, a soli nove anni, lascia il suo paese insieme alla madre Maria Giuseppa e al fratello Nicola per raggiungere il padre Antonio, già emigrato in Australia. Dopo un mese di viaggio via mare, la famiglia sbarca a Melbourne e si trasferisce poi a Hectorville, un quartiere di Adelaide, dove inizia un nuovo capitolo di vita fatto di sacrifici, adattamento e speranza.

Domenico e il fratello frequentano le scuole elementari presso la St Joseph’s Primary School, gestita dalle suore, mentre la famiglia si inserisce gradualmente nella comunità italiana locale. Non avendo un’automobile, la domenica camminano per oltre mezz’ora per raggiungere la chiesa di San Francesco d’Assisi a Newton, allora l’unica a celebrare la messa in italiano. È proprio in quella chiesa che Domenico diventa chierichetto, un ruolo che ricoprirà per molti anni e che contribuirà a rafforzare il suo legame con la comunità e con le tradizioni religiose italiane.

A 14 anni decide di lasciare la scuola e inizia a lavorare presso la Glynde Variety Hardware, oggi Glynde Mitre 10, un negozio che riforniva artigiani e costruttori. Con il tempo, però, si rende conto che senza istruzione il suo futuro sarebbe rimasto limitato. Matura così una decisione importante: arruolarsi nell’esercito australiano, continuando nel frattempo a studiare attraverso corsi serali e per corrispondenza. A 20 anni entra ufficialmente nell’esercito, presta servizio presso la caserma di Keswick e, dopo l’addestramento, viene inviato in Vietnam per 12 mesi come carrista all’interno della “17 Construction Squadron”, impegnata nella costruzione di strade e abitazioni per la popolazione civile. Un’esperienza che segna profondamente la sua formazione umana.

Terminato il servizio militare nel 1971, Domenico rientra ad Adelaide, dove lo attendono la famiglia e la fidanzata Immacolata, conosciuta anni prima durante una Festa della Madonna di Montevergine. I due si sposano nel gennaio del 1972, dando inizio a una vita familiare solida e profondamente legata alla comunità. Proprio la Festa della Madonna di Montevergine diventa nel tempo il cuore pulsante dell’impegno di Domenico. I genitori facevano già parte del comitato organizzatore e, dopo anni di esitazioni, nel 1985 Domenico accetta di partecipare alle riunioni, venendo eletto sottosegretario. Da allora non si è più fermato: sono passati quarant’anni e da oltre trentacinque ricopre il ruolo di presidente dell’associazione.

Sotto la sua guida, la Festa della Madonna di Montevergine è cresciuta fino a diventare la più grande celebrazione religiosa del South Australia e una delle più importanti d’Australia, coinvolgendo migliaia di persone e rappresentando un punto di riferimento non solo religioso, ma anche culturale e identitario. Nel corso degli anni Domenico ha collaborato con numerose associazioni italiane, dal Campania Club al Carnevale Italiano, ed è diventato una voce familiare sulle frequenze di Radio Italiana 531, dove da anni conduce un programma settimanale il giovedì sera. Insieme alla moglie Immacolata ha cresciuto due figli, Irena e Anthony, e ha gestito una paninoteca di famiglia. Oggi anche il figlio Anthony e i nipoti Alex e Marcus partecipano attivamente all’organizzazione della Festa, a testimonianza di un impegno che si tramanda di generazione in generazione. Nel 2019 Domenico Zollo ha ricevuto l’Order of Australia Medal per il suo contributo alla comunità italiana, in particolare per la Festa della Madonna di Montevergine. Quest’anno, il 28 settembre, proprio nel giorno della Festa, il console Ernesto Pianelli gli ha conferito il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana per il forte coinvolgimento e l’impegno all’interno della comunità italo-australiana, diventando nel tempo un punto di riferimento per l’intera collettività del South Australia. «Devo queste onorificenze alla mia famiglia e a tutti coloro che mi hanno supportato in questi lunghi anni. Sono orgoglioso di essere italiano e porterò sempre il Tricolore nel cuore», ha dichiarato. Poche settimane dopo, un’altra figura storica della comunità italo-australiana ha ricevuto la stessa onorificenza. Teresa Dall’Acqua Leonardi, nata nel 1947 e arrivata in Australia nel 1952, si è distinta fin da giovanissima per impegno, serietà e spirito di servizio. Diplomata con lode alla Adelaide Girls High School, ha iniziato a lavorare a soli 14 anni presso il Country Newspapers e successivamente come assistente personale per la famiglia Bonython, legata allo storico quotidiano The Advertiser. Ancora adolescente, intraprende un percorso professionale che la porterà a diventare una figura centrale nell’educazione dei migranti.

Quando il Dipartimento per l’Istruzione degli Immigrati cerca insegnanti serali di inglese come seconda lingua, Teresa risponde all’annuncio e diventa la più giovane insegnante per migranti del South Australia. Per 27 anni insegna due sere a settimana presso la scuola primaria Trinity Gardens, aiutando centinaia di giovani migranti italiani, e successivamente vietnamiti e polacchi, a costruirsi un futuro. Negli anni Settanta avvia anche corsi diurni per giovani madri italiane, spesso impossibilitate a frequentare le lezioni serali, e successivamente insegna presso la chiesa-scuola di San Francesco d’Assisi a Newton, offrendo agli italiani più anziani l’opportunità di diventare più autonomi nel nuovo Paese.

Il suo impegno si estende all’interpretariato, dopo aver conseguito il certificato NAATI di livello 2, e al volontariato in numerose organizzazioni italiane. Collabora con l’Associazione Genitori Italiani, con il Comitato di Coordinamento Italiano, con il Carnevale Italiano e fonda la Lombardia Association of South Australia Inc., promuovendo viaggi culturali per i giovani italo-lombardi. Lavora inoltre per Blackwell Funerals come manager e consulente del lutto, per la casa di cura St Hilarion come coordinatrice della promozione e della raccolta fondi, ed è celebrante di matrimoni del Commonwealth. Da oltre 25 anni conduce un programma informativo settimanale su Radio Italiana 531 ed è attiva in ANFE, nel Rotary Club di Magill e in numerose istituzioni civiche. Nel 2009 riceve l’Order of Australia Medal. Nel 2025 le viene conferito il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana per gli alti meriti in campo filantropico e il forte impegno a favore della comunità italo-australiana, in particolare delle donne migrate in South Australia. L’onorificenza è stata celebrata il 9 novembre durante un pranzo con amici e familiari presso Nonna’s Cucina, in un clima di autentica italianità, amicizia e riconoscenza.

Due storie, due vite, un unico filo conduttore: il servizio alla comunità e l’orgoglio di essere italiani, valori che continuano a rafforzare il legame tra l’Italia e l’Australia.