Ieri il leader dell’opposizione Peter Dutton, dopo aver denunciato per giorni il ripensamento - e relativa mancata promessa elettorale - del governo sull’attuazione della fase 3 dei tagli alle tasse nella sua forma originale, ha indicato che sta valutando la possibilità di sostenere gli emendamenti apportati al momento del voto nei due rami del parlamento.
Secondo il piano riveduto, ogni fascia di contribuzione si vedrà riconosciuto un taglio alle tasse, accorgimento promosso dal governo quale forma di alleggerimento dalle pressioni sempre più gravose esercitate dal carovita.
Nei giorni passati l’opposizione aveva condannato a più riprese il primo ministro Anthony Albanese per questa mossa, che rappresenta un ribaltamento delle promesse elettorali, ma ora sta valutando i cambiamenti proposti.
“Daremo uno sguardo alle cifre come stiamo facendo oggi e faremo un annuncio a tempo debito”, ha detto Dutton.
In occasione dell’annuncio del governo di voler ritrattare gli impegni presi in materia, solo pochi giorni fa Dutton aveva utilizzato espressioni poco lusinghiere nei confronti di Albanese.
“Non ha nemmeno la forza di carattere per alzarsi e scusarsi per aver commesso quell’enorme errore di giudizio”, aveva detto Dutton, assecondato dalla sua vice, Sussan Ley, che aveva promesso battaglia in parlamento per bloccare le modifiche.
Da parte sua, Albanese sostiene che le modifiche verrannno in aiuto degli australiani alle prese con il sempre più elevato costo della vita, suggerendo, inoltre, che uno sgravio fiscale allargato potrebbe incoraggiare un maggior numero di australiani ad entrare nella forza lavoro.
“Ho detto che questo è un cambiamento di posizione, ma è un cambiamento di posizione non guidato dalla politica ma fatto nell’interesse della gente.”
Se approvate, le modifiche fiscali entreranno in vigore dal 1 luglio.
Gli emendamenti preparati dal governo dovranno passare il vaglio del senato dove il Partito laburista non ha i numeri sufficienti.
La Coalizione o i Verdi (quest’ultimi unitamente ad altri due voti degli indipendenti) potranno offrire il loro appoggio determinante al governo, chiedendo in cambio di vedere soddisfatte alcune richieste.
All’interno della Coalizione, i Nazionali chiedono che il governo introduca nel budget di maggio interventi volti a calmierare i costi degli affitti e i prezzi delle case.
Inoltre, il socio minoritario della Coalizione chiede che i numeri dell’immigrazione vengano non solo ridimensionati, ma che i criteri generali riservino la priorità alla manodopera specializzata.
“Dobbiamo essere in grado di fornire protezione, allentare l’immigrazione e dare a tutti la sacralità di un tetto sopra la testa”, ha affermato il leader David Littleproud.
L’asta tra Governo, Coalizione e Verdi è aperta.