LAUNCESTON - L’azienda, che aveva dovuto cambiare banca dopo la chiusura della filiale locale della ANZ, ha cercato un finanziamento alternativo. Tuttavia, il prestito è stato negato per motivi ambientali, costringendo i proprietari a rivolgersi a prestatori privati, secondo quanto riferito dalla proprietaria Tammy Price all’Australian Financial Review.

La Bendigo and Adelaide Bank ha evitato di concedere finanziamenti a certe attività per rispettare gli obiettivi ambientali dichiarati nel rapporto sul clima 2024, che sottolinea come dal 2021 non siano stati concessi prestiti a progetti connessi ai combustibili fossili o a operazioni commerciali che coinvolgono il taglio di alberi.

Ieri, Dutton ha criticato la decisione, definendola parte di una “agenda woke” e sostenendo che l’unico motivo per cui a un’azienda dovrebbe venire respinta la richiesta di un prestito da parte di una banca è la mancanza di solvibilità.

“I dirigenti delle grandi banche, con stipendi milionari, hanno meno valori di chi lavora nell’industria forestale - ha detto Dutton -. Le banche devono fornire finanziamenti ai clienti. Se un’attività è legale e solvibile, non dovrebbero esserci discriminazioni”.

Anche il parlamentare Eric Abetz, originario della Tasmania, si è espresso sulla vicenda, elogiando l’industria forestale locale per la produzione di legno sostenibile di alta qualità che altrimenti dovrebbe essere importato. Abetz ha inviato una lettera al CEO di Bendigo and Adelaide Bank, Richard Fennell, chiedendo di rivedere la decisione.

“La responsabilità sociale delle banche include il sostegno a industrie essenziali come quella forestale”. ha detto Dutton.