KALAMUNDA - La crisi potrebbe farsi sempre più evidente mentre l’Australia sta entrando nel vivo del periodo estivo.
Questa settimana, ondate di caldo stanno interessando il paese dal sud-ovest al sud-est, marcando l’arrivo, peraltro tardivo, dell’estate 2025. A novembre, i residenti del New South Wales erano stati sollecitati a ridurre l’uso di elettrodomestici ed altre apparecchiature elettriche all’arrivo di un’ondata di caldo per evitare blackout, causati dall’aumento della domanda.
Ieri, mentre alcune aree del NSW hanno raggiunto i 40°C, non sono stati registrati blackout veri e propri, ma la corrente è venuta a mancare in alcuni quartieri di Sydney. Il ripresentarsi di temperature tipiche delle estati australiane ha riacceso i timori per l’affidabilità del sistema energetico in fase di transizione.
Dutton, nel corso della sua visita fatta a Kalamunda (Western Australia) per raccogliere consensi in vista delle elezioni federali, ha criticato le politiche energetiche del governo Albanese, sostenendo che un approccio basato preponderantamente sulle rinnovabili ha incrementato i costi dell’energia e che sta continuando ad alimentare l’inflazione. Con l’occasione, Dutton ha ribadito l’impegno elettorale di dotare l’Australia di energia nucleare con la realizzazione di sette nucleari.
Aidan Morrison, esperto di soluzioni energetiche, ha avvertito che i blackout sono "inevitabili" con l’attuale piano di transizione energetica, sottolineando che il sistema australiano delle energie non è progettato per gestire la domanda variabile richiesta alle rinnovabili. Morrison ha indicato l’estensione dell’operatività delle centrali a carbone come una soluzione-cerotto in grado di ridurre i rischi di blackout.
Scott Hargreaves, direttore dell’Institute of Public Affairs, ha accusato il governo di privilegiare la riduzione delle emissioni a scapito dell’affidabilità energetica. Ha richiesto un dibattito nazionale su fonti energetiche alternative, incluso il nucleare, e sui costi del raggiungimento dell’obiettivo di net zero.