CANBERRA - Il leader dell’opposizione, Peter Dutton, ha avanzato l’idea di un’altra consultazione popolare dopo che l’Alta Corte ha dichiarato incostituzionali le leggi sulla revoca della cittadinanza.

Le norme introdotte da Dutton quando era ministro degli Interni sono state annullate perché i giudici hanno stabilito che solo il sistema giudiziario può infliggere pene criminali, non i politici.

“Non si può superare la Costituzione con una legge - ha detto Dutton ospite di Sunrise, Channel 7 -. Quello che proponiamo è una discussione su quanto siano adeguate le leggi attuali”.

Al momento, il Commonwealth può già chiedere a un tribunale di revocare la cittadinanza a un doppio cittadino se condannato a più di tre anni di carcere per un reato grave. Secondo il Dipartimento degli Interni, la legge stabilisce che il crimine deve essere così grave da “dimostrare un rifiuto della fedeltà all’Australia”.

Un’eventuale modifica costituzionale conferirebbe al ministro il potere diretto di revocare la cittadinanza, scavalcando i tribunali.

L’opposizione ha criticato il governo laburista per aver speso 450 milioni di dollari nel referendum sulla Voce Aborigena, sostenendo che ha diviso il paese e che quei fondi avrebbero potuto essere usati meglio.

Dutton ha giustificato la possibilità di spendere altre centinaia di milioni in un nuovo referendum, affermando che “non si può mettere un prezzo sulla sicurezza della comunità”.

Il ministro del Tesoro Jim Chalmers ha definito l’idea un tentativo di Dutton di sviare l’attenzione dalla mancanza di politiche economiche, sottolineando che il governo ha già riscritto le leggi annullate dall’Alta Corte per renderle più efficaci.