ADELAIDE – Da sempre appassionato di psicologia e antropologia, Giovanni Freschi, classe ’96, originario di Udine, si laurea proprio in Psicologia a Bologna.

“Già dall’università però sentivo il richiamo dell’estero – ci racconta –; man mano che studiavo, mi rendevo conto che le informazioni, se raccolte in un unico contesto, sono limitanti”.

Per questo, già al secondo anno di studi, decide di fare un’esperienza fuori dall’Italia e già dai vent’anni entra nel mondo del volontariato e diventa missionario internazionale, andando in Nepal, Sud America, Africa, esperienze che gli permettono di mettere in pratica tutto ciò che studiava all’università a Bologna.

“I due mondi si sono talmente armonizzati che sono diventato uno studente migrante; a 25 anni sono già stato in 45 Paesi nel mondo. Ho poi deciso di partire per l’Australia, un Paese molto affascinante, con una cultura antichissima”, continua Giovanni, che atterra ad Adelaide nel 2020, dove prosegue gli studi alla University of Adelaide e conclude l’anno accademico con una tesi sul disturbo post-traumatico nei Paesi del Terzo Mondo causato da disastri naturali: “Adelaide mi ha sempre chiamato – ammette Giovanni –: mio nonno, con cui ho passato molto tempo durante la mia infanzia, aveva vissuto ad Adelaide (il padre di Giovanni è nato in Australia per poi tornare in Italia, ndr) e me ne parlava tanto. La felicità nel richiamare certi ricordi e nel descrivere certi luoghi mi hanno fatto scegliere Adelaide”.

Il legame con la nuova casa è ancora molto forte; qui ad Adelaide vive infatti presso i datori di lavoro di suo nonno, rimasti amici nel tempo, così come i figli che sono rimasti molto legati al padre.

Dopo l’anno di università, Giovanni inizia a lavorare per la Southern CrossCare, in supporto ai clienti affetti da demenza, Alzheimer e Parkinson, per stimolarne un’eventuale riabilitazione: “Ci sono tanti canali per rendere anche una persona malata felice; la mente e il corpo imparano come essere sereni anche in condizioni di difficoltà cognitiva”, spiega con entusiasmo.

Giovanni ha una vera vocazione per l’assistenza e l’aiuto – “Vedo sempre le situazioni da un punto costruttivo, anche le peggiori” –, e al momento è riuscito a declinare questa sua vocazione nel lavoro.

Appassionato anche in interventi comunitari, tre anni fa ha fondato, assieme all’amico Francesco Banfi, l’associazione ‘Plannin’Around’, che si occupa di volontariato internazionale formando volontari da inviare a supporto di svariati progetti nel mondo: “L’associazione nasce dopo alcuni anni come volontario nel mondo che mi hanno permesso di conoscere delle associazioni molto serie. Da qui l’idea di investire nella formazione dei volontari, per poi inviarli in comunità dove possono dare il loro contributo. Una volta individuato un progetto e analizzate le necessità, si passa alla formazione dei volontari e al loro invio nel realtà locali”.

Naturalmente, Giovanni qui ad Adelaide ha conosciuto il Fogolar Furlan, dove è molto coinvolto, e anche qui sta portando le sue idee innovative, le sue competenze e il suo entusiasmo per tutto ciò che è comunitario: “Il Fogolar Furlan è una bella e genuina famiglia, qualcosa di particolarmente prezioso se espresso in una comunità di emigrati – ci spiega –. Il Fogolar Furlan è una comunità che da sempre accoglie e mette a disposizione dei nuovi arrivati non solo degli spazi, ma anche la propria identità e i propri valori, come il fare del bene per l’altro. Un valore particolarmente significativo per i giovani e per me”.

Per questo, Giovanni Freschi desidera assicurare al Fogolar Furlan un futuro connesso al passato e radicato nel presente; tanti giovani friulani guardano all’estero per uno sbocco lavorativo e di vita e nel Fogolar Furlan potrebbero trovare una casa che li accoglie, riunisce e supporta, in una condivisione di valori e cultura, come è stato per le generazioni precedenti.

“Negli ultimi cinque anni, molti giovani come me iniziano a scappare dall’Italia, dove non vedono il loro futuro – ci spiega –. Però, per me è fondamentale che trovino dei punti di appoggio e accoglienza, in cui identificarsi anche culturalmente”.

Giovanni Freschi desidera replicare i valori dei primi emigranti declinandoli in chiave moderna, al passo con i tempi e con le esigenze dei giovani di oggi che, ora come allora, vivono la necessità di cambiare Paese in cerca di una nuova vita, con nuove opportunità: “Anche se noi giovani siamo diversi dalle precedenti generazioni, abbiamo dei valori comuni con i padri fondatori, e poterli condividere e conservare rappresenta una grande opportunità”.

Importanti pianificazioni quindi al Fogolar Furlan di Adelaide e, per la fine dell’anno, è previsto il lancio del progetto.