BUENOS AIRES – “Oggi noi tifosi portiamo tutti una sola maglietta: quella di Bahía Blanca”. Sono le parole di Abel De Giacomo, dirigente del Banfield, squadra del conurbano di Buenos Aires che sabato avrebbe dovuto giocare contro Villa Mitre, club di Bahía Blanca, la città colpita dalle inondazioni.

“La partita ovviamente è stata annullata, ma subito dopo ci siamo parlati tra noi, per capire come dare una mano”, dice De Giacomo. In accordo con varie subcommissioni del club, tra quella per i diritti umani, si decide di raccogliere beni di prima necessità e inviarli a Bahía Bianca.

Per assicurarsi che arrivino dove c’è bisogno, Abel chiama i dirigenti della squadra rivale per gestire con loro l’intera operazione: “Villa Mitre ha una fondazione che lavora in due quartieri, Cerrini e White, che sono proprio le zone più colpite”.

La raccolta di aiuti (cibo non deperibile, bottiglie d’acqua, latte in polvere, abbigliamento, scarpe, prodotti per l’igiene personale e la pulizia, candeggina, candele, coperte, materassi…) continuerà fino a giovedì, dalle 9 alle 20.

Abel riesce anche a sorridere: “Abbiamo dovuto cambiare i punti di raccolta, perché non avevamo più spazio. E abbiamo fatto partire oggi il primo camion, con un giorno di anticipo, perché era già pieno”.

I punti di ricezione sono tre, tutti a Banfield: la sede sociale del club (Vergara 1635), lo stadio (Arenales 900) e il campo sportivo (Camino de cintura y zuviria).

Da una scuola della vicina località di Canning, è arrivato allo stadio del Banfield un camion di scarpe da tennis. “E tante persone ci chiamano per regalare materassi, ma non sanno come trasportarli – dice –. In questo caso ci occupiamo anche del ritiro. I tifosi e i vicini hanno fiducia in noi e non possiamo certo deluderli”.

Radio Rivadavia AM 630 di Buenos Aires ha lanciato la sua compagna di solidarietà poche ore dopo il disastro.

Racconta emozionato Jonatan Andreani, responsabile artistico e della programmazione: “Ho telefonato subito al nostro azionista Marcelo Figoli, presidente de Alpha Media, il gruppo a cui apparteniamo. Non ha avuto un attimo di esitazione. Attraverso le nostre reti sociali abbiamo lanciato una colletta di beni di prima necessità, offrendo la sede della radio come punto di raccolta”.  

Le donazioni si ricevono in Freire 932 (Caba), 24 ore su 24. “Arrivano famiglie, bambini che offrono i loro giocattoli – dice –. E se qualcuno è impossibilitato a venire da noi, ci può contattare e andiamo a ritirare a domicilio. Tanti camionisti, poi, si sono messi a disposizione per portare a destinazione gli aiuti”.

Il punto di raccolta di Radio Rivadavia.

Perché l’Argentina a prima vista può sembrare (e lo dicono gli stessi cittadini) il Paese più disorganizzato del mondo, ma quando c’è da fare sul serio nessuno si tira indietro. E nel giro di un attimo si crea una rete di solidarietà, non solo volenterosa, ma anche efficientissima.

La radio ha mandato a Bahía Blanca il suo giornalista di punta, Nelson Castro. E nelle ore successive al disastro ha trasmesso informazioni pratiche, per esempio come raggiungere i punti di evacuazione. “Ci hanno scritto e telefonato persone che erano rimaste isolate, senza luce, ma potevano ascoltarci con una radiolina a pile – dice Jonatan –. Grazie alle informazioni trasmesse sono rimaste in contatto con il mondo, hanno saputo come muoversi”.

Anche il canale Crónica Tv ha lanciato una campagna solidale attraverso le sue reti sociali, con i volti dei suoi conduttori più popolari (le donazioni si raccolgono in Avda. Garay 140, Caba).

La scuola italiana Cristoforo Colombo ha affidato invece l’appello ai suoi alunni della secondaria, che invitano – dalle reti sociali dell’istituto – a donare acqua minerale, coperte e prodotti per la pulizia. I materiali si ricevono all’ingresso della scuola (Ramsay 2251, Caba) in orario scolastico (8-16).