Ed Asner, l’attore vincitore di Emmy per “Lou Grant” e “Up” e di numerosi Golden Globes, è morto a 91 anni. E’ stato anche presidente due volte della Screen Actors Guild: attore, doppiatore e anche attivista politicamente schierato a sinistra, Asner è stato un grande caratterista americano.Cinque Golden Globe e sette Emmy, la gran parte dei quali per aver interpretato il giornalista burbero e senza fronzoli della Cbs Lou Grant, prima in “The Mary Tyler Moore Show” e poi nel drammatico spin-off “Lou Grant”. Un volto che anche gli italiani conoscono bene oltre che per i film e serie tv americane per essere stato nel 2002 l’anziano Angelo Roncalli in una popolare miniserie diretta da Giorgio Capitani dedicata a Papa Giovanni.
Gli spettatori di una certa età potrebbero ricordarlo per una miniserie che alla fine degli anni ‘70 davvero fece epoca: Radici, nel ruolo dello schiavista capitano Daviesper, era il 1977 e l’anno prima era stato il patriarca di una famiglia tedesco-americana nella miniserie “Rich Man, Poor Man”.
Nato a Kansas City il 15 novembre 1929, al cinema è stato l’agente dell’FBI Guy Banister nel film di Oliver Stone del 1991 “JFK”, Babbo Natale nella commedia di Will Ferrell del 2003 “Elf” e poi nello stesso anno come doppiatore il protagonista del vincitore all’Oscar della Pixar “Up” dando la voce all’anziano costruttore di palloncini Carl Fredricksen. Come star della tv ha anche la Walk of Fame a Los Angeles.
All’inizio degli anni ‘80 è stato presidente della Screen Actors Guild, il sindacato degli attori, grazie al suo carisma e al suo attivismo politico. E’ stato attivista fino all’ultimo: ha partecipato lo scorso anno a una class action di attori per il piano sanitario del sindacato Sag durante la pandemia.