MILANO - È morto a Milano, all'età di 93 anni, il sociologo Francesco Alberoni, conosciuto in tutto il mondo per i suoi studi sui movimenti collettivi e i processi amorosi. Era nato a Borgonovo Val Tidone, nel Piacentino, nel 1929.
Alberoni è stato rettore dell'università di Trento dal 1968 al 1970 e dell'università Iulm di Milano (1997-2001), nonché membro del Cda Rai nei primi anni Duemila, presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia ed editorialista de ‘Il Corriere della Sera’ e ‘Il Giornale’.
Dopo la laurea in medicina a Pavia nel 1953 con una tesi sulla psicologia della testimonianza, Alberoni aveva iniziato la sua carriera come libero docente in Psicologia e in Sociologia. Nel 1963 ha scritto ‘L'elite senza potere, una ricerca sul divismo’, poi, l'anno successivo, ha pubblicato ‘Consumi e società’, iniziando così lo studio dei movimenti collettivi.
Nel 1964 Alberoni è diventato professore ordinario di sociologia: ha insegnato a Milano, Trento, Catania, Losanna. Nel 1968, poi, la pubblicazione di ‘Statu Nascenti’, con cui avvia la teoria dei movimenti, approfondita in seguito nell'opera ‘Genesi’ (1989).
Al 1979 risale la pubblicazione dell'opera, tradotta in oltre 20 lingue, ‘Innamoramento e amore’: lo studio dei sentimenti amorosi è proseguito poi con testi quali ‘L'amicizia’ (1984) e ‘L'erotismo’, ‘Ti amo’ del 1996, ‘Sesso e amore’ (2005).
“Ci ha lasciato oggi un grande sociologo, un grande scrittore, ma soprattutto un grande uomo che mi ha onorato fino all'ultimo della sua amicizia. Francesco Alberoni ha sempre saputo cogliere l'evoluzione della società e le ha raccontate con quella semplicità ed efficacia che lo hanno fatto diventare di famiglia per tanti italiani”, è il messaggio del presidente del Senato, Ignazio La Russa.
“Francesco Alberoni ci ha lasciato. È stato un intellettuale di valore, uno studioso dei movimenti delle passioni sociali, collettive e alfine individuali”, è il ricordo affidato a Facebook di Bobo Craxi, “lo ricordo come mio professore di Sociologia alla Statale e successivamente come simpatizzante, iscritto e fiancheggiatore del nostro partito. Successivamente penso abbia assunto derive politiche diverse o addirittura alternative. Non è venuta meno la mia simpatia e la stima”.