BUENOS AIRES - Jorge Lanata, uno dei giornalisti più influenti dell’Argentina, è morto oggi a 64 anni presso all’Ospedale Italiano, dove era ricoverato da giugno a causa di gravi problemi di salute.
È stata una figura controversa e affascinante, che non ha mai smesso di mettere in discussione il potere politico e sociale, con un’importante e precoce carriera nel mondo del giornalismo. A venticinque anni era già direttore della revista Il Porteño.
Fondatore dei giornali Página/12 e Crítica de la Argentina, e creatore di programmi televisivi emblematici come Día D e Periodismo Para Todos, Lanata ha segnato una svolta nel modo di comunicare l’attualità argentina. Il suo stile dirompente e la costante ricerca della verità lo hanno portato a svelare scandali di corruzione durante i governi degli anni '90 e nell’era kirchnerista.
Nel corso della sua carriera, Lanata è stato un innovatore, creando un linguaggio giornalistico che ha influenzato intere generazioni di giornalisti. Página/12, in particolare, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel panorama dei media argentini, con il suo stile ironico e la sua capacità di usare un linguaggio semplice ma incisivo.
Lanata ha anche lavorato per la radio, dove ha condotto programmi di successo come Hora 25, e ha creato documentari e scritto numerosi libri di narrativa e saggistica. La sua carriera è stata caratterizzata dalla continua evoluzione e dall'adattamento ai cambiamenti dei media, spesso con una visione critica.
Una figura che ha sfidato i paradigmi del giornalismo tradizionale, contribuendo a cambiare il modo in cui le notizie venivano raccontate in Argentina. Nonostante le numerose controversie e i conflitti, è sempre rimasto fedele al suo stile provocatorio e audace, mai timoroso di affrontare temi scomodi o di attirare l’attenzione su di sé.
La sua figura verrà ricordata non solo per il suo impegno con il giornalismo d’inchiesta, ma anche per la sua capacità di coinvolgere il pubblico, dando voce a temi che molti preferivano ignorare.