MILANO - È morto Giorgio Armani, simbolo di un’eleganza discreta, all’età di 91 anni. Lo stilista piacentino, che ha conquistato il mondo vestendo nomi celebri della moda e del cinema, ha rivoluzionato il settore con uno stile sobrio e senza tempo. 

Per suo padre avrebbe dovuto diventare medico: dopo il diploma al liceo Leonardo da Vinci a Milano, si iscrisse alla facoltà di Medicina, che frequentò per tre anni, prima di interrompere gli studi, fare il servizio di leva e trovare lavoro alla Rinascente come vetrinista. Nel 1965 iniziò a lavorare per Nino Cerruti e nel 1975 presentò la sua prima sfilata, dando inizio a un’impareggiabile carriera. 

La svolta arrivò nel 1980, quando vestì Richard Gere nel film American Gigolo, e tre anni dopo aprì un ufficio a Los Angeles, diventando il primo stilista a rivolgersi direttamente alle celebrità. I suoi abiti da sera calcavano i tappeti rossi di Hollywood, indossati da attrici come Anjelica Huston, Jodie Foster e Michelle Pfeiffer. 

Il gruppo Armani comprende oggi Giorgio Armani, Emporio Armani e Armani Exchange e si è esteso oltre la moda a hotel, ristoranti di lusso, cosmetici e articoli per la casa. Giorgio ha sempre sottolineato l’importanza della continuità del suo stile e della sua eredità, lavorando fino agli ultimi giorni. 

Sperava di partecipare al 50° anniversario della maison durante la settimana della moda di Milano a fine settembre, dove avrebbe inaugurato la prima mostra sulla moda alla Pinacoteca di Brera. “La mia posizione è che lo stile prevale sulle tendenze fugaci. Se ciò che ho creato 50 anni fa è ancora apprezzato da chi all’epoca non era nemmeno nato, questa è la ricompensa più grande”, dichiarò recentemente. 

La camera ardente sarà allestita sabato 6 settembre e visitabile fino a domenica 7 settembre, dalle 9 alle 18, a Milano in via Bergognone 59, presso l’Armani/Teatro. I funerali si svolgeranno in forma privata lunedì 8 settembre.  

Il sindaco Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino per quella giornata: “Armani è stato e resterà uno dei massimi rappresentanti della moda italiana e milanese nel mondo. A Milano mancheranno il suo sguardo creativo e il suo sostegno alla città”. 

La nazionale italiana di basket giocherà con il lutto al braccio contro Cipro negli Europei, in segno di rispetto, come annunciato dal presidente della Fip, Gianni Petrucci.