QUITO - L’Ecuador è stato scosso da un tragico attacco armato, avvenuto l’8 maggio 2025 nella provincia amazzonica di Orellanán, nella zona denominata Alto Punino, durante un’operazione militare contro attività di estrazione mineraria illegale.  

Undici soldati sono rimasti uccisi in un’imboscata tesa da un gruppo armato che, secondo fonti ufficiali, sarebbe affiliato ai cosiddetti “Comandos de Frontera”, una formazione criminale attiva lungo il confine con la Colombia. 

Le forze armate stavano conducendo un’operazione volta a smantellare siti di estrazione non autorizzata di oro nella comunità di Yumbez, situata nel cantone di Lago Agrio, quando sono state colpite da un intenso fuoco di armi automatiche. I militari sono stati sorpresi in un’area difficile da raggiungere e controllare, da tempo segnata dalla presenza di gruppi armati e attività illecite. 

Il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha condannato con fermezza l’attacco, esprimendo il cordoglio del governo alle famiglie dei caduti e ribadendo la volontà dello Stato di proseguire nella lotta contro la criminalità organizzata. “Questa è una guerra per il futuro dell’Ecuador – ha dichiarato – e non ci fermeremo”. 

Il ministro della Difesa, Gian Carlo Loffredo, ha riferito che sono state già avviate le indagini per individuare i responsabili. Il governo ha inoltre annunciato un rafforzamento della presenza militare nella regione e una revisione delle strategie di contrasto alla criminalità legata allo sfruttamento illegale delle risorse naturali. 

Le autorità temono che il controllo di queste aree da parte dei gruppi armati possa espandersi, compromettendo la sicurezza nazionale e la tutela dell’Amazzonia.