CANBERRA – La crisi degli alloggi in tutta Australia è al centro del dibattito politico, con il governo che accusa l’opposizione di ritardare l’attuazione di politiche cruciali per migliorare l’accesso ad un’abitazione. Il primo ministro Anthony Albanese sta promuovendo due programmi chiave, “Help to Buy” e “Build to Rent”, come soluzioni per aumentare l’offerta di alloggi e renderli più economicamente accessibili. Tuttavia, il Partito liberale, i Nazionali e i Verdi si oppongono, sostenendo che queste misure non sono sufficienti e potrebbero persino peggiorare la situazione.

Il programma “Help to Buy”, che verrà presentato al Senato, punta a ridurre i requisiti di deposito per i primi acquirenti attraverso una garanzia di prestito fornita dal governo. Secondo il primo ministro, questo schema rappresenta un’opportunità unica per migliorare l’offerta abitativa: “Quando si tratta di alloggi, noi stiamo costruendo; la Coalizione e i Verdi stanno ponendo ostacoli”, Albanese ha poi sottolineato che iniziative simili sono già operative in stati come Western Australia, ACT, New South Wales e Victoria e che, quindi, la versione federale avrebbe dovuto essere approvata senza problemi.

Il secondo pilastro della strategia governativa è il programma “Build to Rent”, che offre incentivi fiscali ai costruttori per realizzare complessi residenziali destinati esclusivamente ad essere dati in locazione. L’obiettivo è incentivare la costruzione di un numero maggiore di abitazioni, contribuendo a calmierare il mercato degli affitti e a renderli più accessibili.

Anthony Albanese sostiene che questi programmi rappresentano una risposta concreta alla crisi del mercato degli alloggi e ha esortato i membri del Parlamento ad approvare le misure senza ulteriori ritardi: “Se ci sono alternative, avete la possibilità di proporre emendamenti, e le persone voteranno su quegli emendamenti, e poi voteranno sulla legislazione”.

Nonostante la presa di posizione del governo, le proposte hanno incontrato una forte opposizione. Max Chandler-Mather, parlamentare dei Verdi, ha espresso “preoccupazione” riguardo al programma “Help to Buy”, affermando che potrebbe far aumentare i prezzi delle case per coloro che non vi hanno accesso. Chandler-Mather sostiene inoltre che il “Build to Rent” potrebbe causare un incremento degli affitti e offrire vantaggi fiscali ai costruttori senza garantire alloggi accessibili. Secondo lui, “nessuno dei due programmi offrirà una via d’uscita per la mamma single che in questo momento deve scegliere tra nutrire i propri figli o pagare l’affitto”.

Anche la Coalizione si mostra critica. Jane Hume, portavoce dell’opposizione per le finanze, ha dichiarato che questa legislazione non migliorerà l’accessibilità abitativa, ma consentirà invece alle grandi aziende e al governo di possedere le case degli australiani: “Tutto ciò che farà sarà permettere alle grandi società e, in effetti, al governo di possedere la tua casa”.

I Verdi chiedono invece misure più radicali, tra cui un blocco e un tetto agli aumenti degli affitti e l’eliminazione graduale delle agevolazioni fiscali gli imprenditori edili, auspicando un intervento più incisivo per affrontare efficacemente la crisi abitativa.

Il ministro federale dell’Edilizia abitativa, Clare O’Neil, ha accusato i Verdi di ostacolare l’accesso alla proprietà della casa: “I ritardi nell’approvazioni delle riforme stanno costando agli australiani molte opportunità nella ricerca di un alloggio”.

Nel frattempo, il governo ha annunciato che la prima tranche di fondi del Future Fund per il settore dell’edilizia residenziale e del National Housing Accord permetterà la costruzione di oltre 13.700 nuove case popolari e a prezzi accessibili in tutto il Paese. Questa iniziativa include più di 1.200 abitazioni per donne e bambini in fuga dalla violenza domestica e per donne anziane a rischio di rimanere senzatetto.

Meno del 40% delle nuove costruzioni dovrebbe iniziare durante l’anno finanziario in corso, ma il governo è pronto ad avviare la procedura per la seconda fase dei finanziamenti nei prossimi sei mesi.

Wendy Hayhurst, amministratrice delegata della Community Housing Industry Association, ha sottolineato la necessità di un impegno a lungo termine per affrontare la crisi abitativa in modo efficace: “Quando ci si trova ad affrontare una crisi abitativa che si è sviluppata nel corso di vari decenni, la chiave è dimostrare un impegno a lungo termine e fare progressi costanti”.