MONTEVIDEO – In vista dell’incontro tra i segretariati di Uruguay, Argentina e Brasile a Buenos Aires, tre rappresentanti dell’Efasce-Pordenone - Ente Friulano Assistenza Sociale e Culturale Emigranti - hanno visitato l’Uruguay e le associazioni locali dell’associazione, in particolare il presidente, Gino Gregoris, la vicepresidente, Luisa Forte, e il consigliere direttivo Diego Comuzzi.  

“Questa visita in Uruguay e Argentina si inserisce in un progetto più ampio, che include un convegno che faremo a Buenos Aires, al quale parteciperanno anche i rappresentanti del Segretariato dei nostri club dell'Uruguay", ha spiegato infatti il presidente dell'Efasce, Gino Gregoris, affermando che “questo viaggio speciale è stato un'opportunità per celebrare il rinnovo delle cariche del segretariato di Montevideo, un segretariato che ha lavorato instancabilmente per diffondere la cultura italiana, inclusa la cultura friulana, in Uruguay”. 

Gregoris ha spiegato che quello uruguaiano è “un segretariato con il quale andiamo a dei rapporti molto molto stretti, anche se a distanza, e per questo abbiamo deciso di partecipare a questa giornata, e approfittarne per conoscere l’Uruguay”.  

Luisa Forte, vicepresidente, ha sottolineato l'importanza delle attività svolte dall’Ente: “Noi come Efasce organizziamo ogni anno delle attività in Friuli-Venezia Giulia per i nostri corregionali, ma soprattutto anche oggi per i discendenti di quelli corregionali”.  

Forte ha anche rivelato il legame con il Sud America: “In particolare dal Brasile, Uruguay e Argentina, c'è una risposta sempre molto molto appassionata, ci sono tantissime richieste. Sono i paesi da cui riceviamo anche le maggiori soddisfazioni anche emotivamente, sono molto legati e attenti alle realtà regionali e le radici”. 

Riguardo al progetto E-roots, promosso dal governo nei mesi scorsi, Gregoris ha spiegato che “è un'iniziativa parlamentare, il cui scopo è quello di richiamare i corregionali di seconda, terza o addirittura quarta generazione, dargli la possibilità di tornare a visitare i paesi, soprattutto i piccoli paesi, dai quali sono partiti i loro avi, i loro trisnonni e anche di più”. Tuttavia, il presidente chiarisce: “Siamo ancora alle fasi iniziali, in attesa di avere l’elaborato della commissione nazionale per poter poi proporre, attraverso un'associazione che si è costituita in Regione, i progetti”. 

Forte sottolinea poi che “c'è una legge regionale, penso unica in Italia, del 2002, che finanzia le associazioni che si occupano di emigrazione, ossia di chi ‘esce’ dal Friuli, e finanzia le attività di queste associazioni in favore dei nostri migrati”. 

“Il Friuli-Venezia Giulia è una zona molto piccola che ha una delle più piccole regioni d'Italia, 1.200.000 abitanti, però, territorialmente ci sono delle culture diverse. Questa diversità spinge le associazioni a collaborare pur mantenendo i propri interessi e le loro differenze culturali e linguistiche”, prosegue Gregoris.  

Diego Comuzzi, un consigliere del direttivo, ha aggiunto che “l'Efasce ha istituito la Consulta dell'emigrazione, cioè un riferimento dove i segretariati nel mondo hanno un luogo specifico dove condividere le idee e sviluppare proposte per i progetti”.  

Si tratterebbe, prosegue Comuzzi, di “un riferimento dove i segretariati nel mondo hanno un luogo specifico dove condividere le idee e sviluppare proposte per i progetti in Uruguay, in Argentina e nelle altre parti del mondo, proprio legate a specifici interessi che derivano dal territorio della regione. Le richieste vengono omologate attraverso la Consulta, e poi vengono finanziati dalla sede madre che è Pordenone”, conclude Comuzzi.