NEW YORK – Il riscaldamento globale ha già causato “impatti negativi su larga scala”, alcuni dei quali “irreversibili” sugli esseri umani e sulla natura, secondo un nuovo rapporto degli esperti del clima delle Nazioni Unite pubblicato lunedì.
Di fronte all’aumento degli eventi meteorologici e climatici estremi, “i sistemi umani e naturali sono spinti oltre le loro capacità di adattamento”, ha dichiarato il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) che ha sede a Ginevra.
Ondate di caldo, siccità e inondazioni, incendi, perdita di vite umane e di biodiversità, innalzamento dei mari, danni alle infrastrutture. L’elenco di eventi meteorologici estremi è anche più lungo e tutte le aree del mondo hanno fatto i conti almeno con uno di essi.
Secondo l’IPCC questi impatti “a cascata, sempre più difficili da gestire” hanno “esposto milioni di persone anche a una grave insicurezza alimentare e idrica, soprattutto in Africa, Asia, Centro e Sud America, nelle Piccole Isole e nell’Artico”. Si stima che nel mondo fra 3,3 e 3,6 miliardi di persone vivano in contesti “altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici”, quasi la metà della popolazione.
In oltre 3mila pagine del rapporto Cambiamento climatico 2022: impatti, adattamento e vulnerabilità (è la seconda di tre parti del Sesto Rapporto di valutazione che sarà completato entro quest’anno) approvato dai 195 Paesi dell’Onu, 270 scienziati da 67 Paesi esperti del settore hanno fatto il punto sulla salute del Pianeta, a distanza di otto anni dal precedente Rapporto di Valutazione.
Con un riscaldamento globale che nel frattempo è aumentato a 1,1 gradi centigradi, valore già critico per “uno sviluppo resiliente al clima” e per contenere i disastri naturali.
Nella Sintesi per i decisori politici, gli scienziati, in una trentina di pagine, elencano i 127 rischi per l’umanità - dalla salute all’agricoltura, dall’economia alle infrastrutture e agli ecosistemi - le aree del mondo in cui incidono maggiormente e le azioni di “adattamento” (che servono per anticipare gli effetti avversi dei cambiamenti climatici e prevenire o ridurre al minimo i danni) indicando che “è urgente un’azione ambiziosa e accelerata per adattarsi ai cambiamenti climatici, con più fondi, riducendo nel contempo in modo rapido e profondo le emissioni di gas serra”, causate dall’uomo e all’origine del global warming.
E avvertono che “qualsiasi ulteriore ritardo farà perdere una finestra di tempo, breve e che si chiude rapidamente”, e con essa “un futuro vivibile”.
Anche stavolta il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha usato parole forti contro i vertici mondiali per “l’abdicazione criminale” nella lotta al riscaldamento globale rispetto alla “sofferenza dell’umanità”. Il numero uno dell’Onu ha definito la pubblicazione “un atto d’accusa schiacciante del fallimento dei leader” e indicato che “i colpevoli sono i più grandi inquinatori del mondo, che incendiano la sola casa che abbiamo.
Perdere tempo vuol dire morire”. I progressi nelle azioni di adattamento al cambiamento climatico “non sono uniformi”, sottolinea il rapporto (che fa riferimento a oltre 34.000 articoli scientifici) osservando che “i divari più grandi sono tra le popolazioni a basso reddito”.