Elena Sofia Ricci, bellezza luminosa e senza tempo, libera, solare, brava, è passata dal teatro classico alla tv pop, al cinema di Sorrentino e Pupi Avati con naturalezza. L’attrice fiorentina, residente a Roma dall’età di 8 anni, ha frequentato l’ambiente del cinema fin da giovanissima (la madre era la famosa scenografa Elena Ricci Pocetto). Nata a Firenze il 29 marzo 1962, festeggia i 60 anni, nella sua carriera vanta una quarantina di pellicole all’attivo, ma un personaggio in particolare è entrato nel cuore degli spettatori, quello della suor Angela di “Che Dio ci aiuti”, anticonvenzionale, coraggiosa e generosa, per quanto con il peso di un passato difficile. La settima stagione della fiction di Rai Uno sarà però quella della sua uscita di scena. Un’uscita in verità annunciata, era da tempo che diceva fosse “arrivato il momento di prendersi una pausa, anche se è un ruolo che ho amato tantissimo e a partire dal calore e dall’affetto del pubblico”.

L’attrice protagonista avrebbe scelto di staccare un po’ la spina da questo impegno per cimentarsi in nuovi progetti per la tv e il cinema e il teatro che tanto ama. Tra questi una nuovissima serie Rai, il thriller psicologico dal primo romanzo “Fiori sopra l’inferno” scritto dalla friulana Ilaria Tuti. I primi ciak a Udine, con l’attrice nel ruolo di Teresa Battaglia, la profiler della polizia alle prese con una scia di omicidi. Un’investigatrice quasi sessantenne lontana dallo stereotipo del detective: è fastidiosa e spesso antipatica, nemmeno in forma. Eppure tutti la proteggono.Battaglia svolge da anni questo lavoro difficile: ci mette dentro professionalità ed empatia, ma è anche vittima di paure frutto di una violenza subita in passato (Ricci ha raccontato solo alla morte della madre una dolorosa esperienza vissuta da adolescente). Per giunta, la profiler soffre le prime avvisaglie del morbo di Alzheimer.

Una scelta coraggiosa dunque per Sofia Ricci interpretare questo ruolo. Ma l’età non spaventa l’attrice, già protagonista di un’altra fiction di grande successo, “Vivi e lascia vivere”, il tempo sembra essersi dimenticato di lei: “Ho buttato le sigarette a trent’anni quando ho visto che la mia pelle stava diventando grigia. Anche se va detto che il bello del mio lavoro è che poi ti capita che ti invecchino anche!”.