In mostra all’evento del GIA Network, i quadri di un artista che ha fatto un cambio di rotta coraggioso nella sua vita: seguire il proprio istinto.

“Mi stavo stressando enormemente per un lavoro che in realtà mi interessava fino a un certo punto. Stavo per compiere trent’anni e ho detto: basta, mi prendo qualche mese per me, dipingo, lavoro sul mio stile. Me lo meritavo”.

Così Eleonora Tonnarelli, laureata in Fisica, ora pittrice, racconta il fatidico momento in cui ha deciso di smettere di seguire una strada ‘sicura’ per ascoltare una voce che da anni chiedeva di dedicarsi a quello che ha sempre amato: la pittura. E lo ha fatto proprio in Australia, in un periodo in cui la vita l’aveva già portata lontano da casa, e in cui, complice anche il Covid, si è ritrovata a interrogarsi davvero su cosa volesse fare.

“La pittura c’è sempre stata. Da piccola chiedevo ai miei genitori di fare corsi di disegno. Quando mi annoiavo, andavo a creare qualcosa con le mani. Però poi cresci, c’è il liceo, l’università e sembra che non sia una strada possibile. Ho messo tutto da parte per anni”.

Ed ecco che in ogni momento libero ha continuato a perfezionarsi, facendo corsi e tornando sempre lì col pensiero: quello di dedicarsi a ciò che più ama.

Arrivata la prima volta in Australia nel 2019, si è immersa nella natura australiana viaggiando in camper in solitaria, fermandosi lungo il percorso solo per dipingere. “Era il mio sogno da bambina. Ho lasciato un lavoro a tempo indeterminato a Milano e sono partita senza un vero piano, quest’esperienza mi ha cambiato la vita”.

Dopo due anni, è rientrata in Italia. Ma l’Australia l’ha richiamata: da tre mesi è tornata con il suo compagno e ha già partecipato a diverse fiere e mercatini e ha alcune mostre in programma, tra cui una collettiva alla Goodspace Gallery a Chippendale il 3 settembre.

“I miei quadri non sono per tutti. Ma quando piacciono, le persone si fermano, sono attratte. Una signora di settant’anni, un bambino di sette: mi piace il fatto che diverse persone possano essere colpite dalle mie creazioni”.

Eleonora si concentra prevalentemente sui ritratti: “Uso pennelli di silicone, spatole, colori a olio trasparenti. Non disegno quasi mai prima: metto giù i colori direttamente e poi lavoro la tela togliendo, mischiando, modellando. La spontaneità è tutto: se ci penso troppo, il quadro viene male”.

Nel suo stile c’è una tecnica simile all’underpainting, ma trasformata con sperimentazione: “Lavoro molto sulle trasparenze. A volte sotto ci sono scritte, a volte uno sfondo leggermente colorato. Uso quasi solo colori trasparenti proprio per far emergere gli strati sotto”.

I volti che ritrae più che realistici, vogliono evocare un’emozione: “Mi sono sempre sentita come se tutte le emozioni andassero represse, nascoste. Mi ci è voluto tempo per mostrarle. I miei quadri vogliono essere un invito a far vedere le parti interiori di ognuno di noi, non solo la facciata”.

Oggi continua a costruire la sua strada, tra mercatini, mostre e sperimentazioni, rimanendo fedele al suo bisogno di esprimersi, in un percorso di continua scoperta di se stessa e del mondo, con molto coraggio e il desiderio di mettersi in gioco.