BRISBANE – Dopo l’aborto, anche l’energia nucleare promossa dal leader dell’opposizione federale Peter Dutton ha fatto il suo tardivo esordio nella campagna elettorale del Queensland dove si andrà alle urne nel fine settimana. Questo dopo che il capo dei conservatori del Liberal-National Party, David Crisafulli, ha manifestato la sua opposizione all’apertura di centrali nucleari nello Stato, ma senza sufficiente convinzione, secondo il premier Steven Miles.

In una schermaglia pre-dibattito televisivo, il premier e leader laburista ha accusato l’avversario politico (la cui vittoria elettorale è considerata “inevitabile” dai commentatori politici, ndr) di aver espresso solo “parole vacue” sull’argomento nucleare, limitandosi a dire che non respingerà o emenderà il divieto allo sviluppo energetico da fonti nucleari, in vigore al momento nello Stato, nonostante Dutton abbia ripetutamente detto che un governo federale da lui guidato annullerebbe il divieto statale.

Rispondendo ai cronisti, lunedì, che gli chiedevano insistentemente se si sarebbe opposto a qualunque diktat federale di un governo targato Dutton, Crisafulli ha accusato il governo Miles di condurre la più classica delle campagne allarmistiche: “Abbiamo presentato il nostro piano energetico. Il Premier può fare tutti i giochetti che vuole”.

Lo stesso giorno a Cairns ha detto che si opporrà al piano proposto da Dutton “con tutti i poteri disponibili”, aggiungendo che non esiterebbe a presentare ricorso presso l’Alta corte.

Quasi a conferma che l’accusa di Crisafulli sulla campagna allarmistica del governo non sia priva di fondamenta, Miles ha continuato: “Sappiamo tutti che David Crisafulli non ricorrerebbe all’Alta corte, perché non ha mai chiarito se è favorevole o contrario al nucleare, ma solo che la questione non rientra nei piani elettorali”, insinuando che il leader dell’opposizione potrebbe cambiare idea, una volta divenuto premier.

“Del resto, è quanto [Crisafulli]ha fatto sul dibattito sull’aborto (innescato dal Katter Party che ha già promesso che presenterà una proposta di legge, nel prossimo Parlamento, per abrogare il diritto all’aborto nello Stato, ndr), nel quale non si è mai dichiarato pro- o anti-aborto, limitandosi a dire che emendamenti alla normativa vigente “non rientrano nei piani e nei programmi di un futuro governo liberal-nazionale.

Uno dei temi dominanti della campagna elettorale è quello della criminalità giovanile, con il leader dell’opposizione che martedì scorso ha annunciato a Townsville, colpita da problemi legati alla delinquenza, riforme al programma di detenzione minorile, che prevedono che i giovani nei centri di detenzione siano sottoposti a educazione obbligatoria, periodi minimi di isolamento e programmi di gestione del comportamento, cambiamenti mirati a infondere loro disciplina portandoli alla riabilitazione.

Secondo l’LNP, i giovani che rispettano le regole manterranno privilegi come l’accesso alla televisione e ai computer, mentre quelli che reagiranno con violenza contro il personale saranno isolati. Il problema del personale nei centri di detenzione è stato evidenziato da Crisafulli. 

Miles ha criticato la riforma annunciata dall’LNP, definendola un tentativo di seminare paura. “La detenzione obbligatoria e l’isolamento non impediranno alcun crimine. Il nostro piano per la sicurezza della comunità si concentra sulla prevenzione e sull’intervento immediato”.

Miles ha citato dati della Polizia, che indicano una riduzione del 2% dei crimini giovanili nel 2023/24 e un calo del 18% rispetto al 2012/13. Inoltre, i dati dell’Australian Bureau of Statistics mostrano che negli ultimi 14 anni il tasso di criminalità giovanile nello Stato è dimezzato.

Gli elettori si recheranno alle urne sabato, mentre numerosi sondaggi hanno costantemente indicato come probabile un cambio di governo: l’ultima rilevazione, pubblicata qualche giorno fa, ha mostrato, però, un sorprendente recupero, come premier preferito, da parte di Miles nei confronti del suo rivale.

Secondo il sondaggio YouGov, il Partito liberal-nazionale (LNP) è in vantaggio rispetto al governo laburista, con il 55% contro il 45%. È, invece, in forte crescita la popolarità di Miles, che sale al 36%, solo un punto dietro a quella registrata da Crisafulli (37%).

Interessante notare che, se la compagine di Crisafulli è in netto vantaggio nei seggi regionali, 40 a 32%, è decisamente indietro in quelli metropolitani di Brisbane, 37 a 42%.