JOHANNESBURG – Il Sudafrica si recherà alle urne tra pochi giorni per votare in una elezione nazionale che promette di essere la più combattuta e quella dal risultato più incerto dalla fine dell’apartheid e dall’avvento di Nelson Mandela, 30 anni fa.
Un sondaggio della Social Research Foundation (Srf) mostra che il sostegno all’African National Congress (Anc), il partito al potere dall’avvento della democrazia, è in calo, mentre il maggiore partito di opposizione, Democratic Alliance (Da) e il nuovissimo partito guidato dal controverso ex presidente del paese Jacob Zuma, uMkhonto weSizwe (Mk) appaiono guadagnare punti a livello nazionale.
Se il guadagno del Da appare essere a livello nazionale, quello del partito ‘cult’ di Zuma, l’Mk, è concentrato, nei sondaggi, nella provincia di origine del leader, il KwaZulu Natal dove l’elettorato tende ad allinearsi con un partito incentrato sulla difesa dei diritti degli Zulu, etnia a cui appartiene anche Zuma, del loro re Misuzulu kaZwlethini e della terra considerata parte del regno.
I sondaggi di Srf del 22 maggio davano una presunta affluenza alle urne del 60%, all’Anc il 40,8% dei consensi, al Da il 27,2% e al nuovissimo Mk il 13,3% dei consensi. Non poco, tenendo conto che un elemento chiave del manifesto dell’Mk è l’abolizione dello stato di diritto.
La scorsa settimana la Corte Costituzionale aveva pronunciato il suo verdetto finale che negava la candidatura alle elezioni dello stesso Jacob Zuma a causa della condanna a 15 mesi di carcere per oltraggio alla corte inflittagli nel 2021.
I giudici, votando all’unanimità, hanno applicato la legge che impedisce a chiunque di candidarsi a una carica pubblica se ha ricevuto una condanna di oltre 12 mesi.
Zuma fu condannato per oltraggio alla corte dopo essersi ripetutamente rifiutato di presentarsi in tribunale a testimoniare sulla corruzione in corso durante la sua presidenza.
L’ex Presidente ha rinnegato il suo partito di origine, l’African National Congress, di cui era membro dal 1959, per fondare alla fine del 2023 un nuovo partito usando il nome e colori di battaglia dell’ex ala armata dello stesso Anc, uMkhonto weSizwe (Mk). Zuma sarebbe stato il candidato di punta di Mk. Il segretario generale del nuovo partito, Sihle Ngubane, ha detto che la sentenza non influirà sulla campagna elettorale: “Zuma resta il leader del partito. La sentenza non influisce affatto sulla nostra campagna elettorale”.
In tutto saranno 52 i simboli sulla scheda elettorale, e a pochi giorni dal voto l’incertezza sui risultati è altissima.