BUENOS AIRES - L’ondata di freddo che sta colpendo l’Argentina ha messo in ginocchio il sistema energetico nazionale, costringendo il Governo a ordinare la sospensione delle forniture di gas alle industrie e ai distributori di Gnc (gas naturale compresso) per garantire il servizio a ospedali, scuole e famiglie.
La misura, adottata dalla segreteria dell’Energia in accordo con il Comitato di crisi nazionale, si è resa necessaria per preservare il funzionamento della rete in un contesto di domanda record: nella giornata del 3 luglio si è superata la soglia dei 100 milioni di metri cubi di gas consumati in un solo giorno, il dato più alto mai registrato nel Paese e con un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Nel comunicato ufficiale, la segreteria ha sottolineato come questa situazione straordinaria metta in luce i limiti strutturali del sistema energetico argentino, segnato da decenni di mancati investimenti, tariffe congelate e assenza di segnali di prezzo in grado di stimolare lo sviluppo infrastrutturale necessario.
Le misure prese, si legge nella nota, sono state adottate “seguendo i protocolli tecnici e con l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza del sistema e l’approvvigionamento per gli utenti prioritari”.
Tra le aree più colpite dalla crisi figura Mar del Plata, dove centinaia di utenti residenziali sono rimasti senza gas. Si tratta di un fatto inusuale, poiché i clienti domestici hanno in genere contratti ininterrompibili, e ogni interruzione rappresenta un potenziale rischio.
A differenza della rete elettrica, infatti, il gas naturale non può essere riattivato in modo automatico: serve un intervento tecnico casa per casa, con procedure molto rigide per garantire la sicurezza.
La società distributrice Camuzzi Gas ha spiegato che l’interruzione del servizio è avvenuta a causa della pressione insufficiente nella rete, che ha attivato in automatico i regolatori di sicurezza presenti nei contatori esterni delle abitazioni.
Questi dispositivi, in presenza di cali di pressione, interrompono il flusso di gas per evitare fughe o miscele pericolose.
Per ripristinare il servizio, l’azienda ha avviato un operativo di riconnessione porta a porta, con squadre tecniche che si recano presso ogni abitazione colpita, riattivano manualmente il regolatore e chiedono agli utenti di accendere una fiamma in cucina per verificare la stabilità del flusso.
Il processo, che richiede tra i cinque e i sette minuti per ogni casa, è essenziale per evitare rischi. Se un apparecchio a gas resta aperto senza fiamma al momento del ritorno della pressione, il gas potrebbe fuoriuscire senza combustione, diventando tossico o addirittura esplosivo.
La crisi del gas si è inserita in un contesto climatico eccezionale: una massa di aria antartica ha invaso tutta l’Argentina, portando temperature sotto lo zero in tutte le 24 province. Anche Buenos Aires è entrata in zona di allerta per freddo estremo, secondo il Servizio Meteorologico Nazionale.
Alla domanda eccezionale si è aggiunto il problema della ridotta iniezione di gas da alcuni giacimenti di Vaca Muerta, che ha aggravato la carenza di pressione nei gasdotti.
Questa crisi si inserisce in un quadro più ampio di tensioni nel settore del gas naturale, con reclami delle imprese costruttrici del gasdotto di Vaca Muerta e Enarsa - la società energetica statale proprietaria del progetto - dove anche diverse società di distribuzione lamentano ritardi nei pagamenti da parte dello Stato.
Secondo le aziende coinvolte, la costruzione è ferma da settimane a causa del mancato pagamento di fatture risalenti a febbraio. L’opera, considerato strategico per aumentare la capacità di trasporto dal giacimento non convenzionale più importante del paese, è ora paralizzata proprio mentre l’Argentina ne avrebbe più urgente bisogno.
Nell’Area metropolitana di Buenos Aires (AMBA), oltre 100.000 utenti sono rimasti senza luce a causa di centrali elettriche che, impossibilitate a usare gas, hanno dovuto ricorrere a combustibili liquidi meno efficienti. Sebbene siano manovre previste per l’inverno, il sistema non è riuscito a evitare tagli anche alle utenze domestiche.
Intanto, il settore del GNC (Gas Naturale Compresso) ha segnalato che le restrizioni non riguardano l’intera area di Buenos Aires. Secondo Pedro González, presidente della Camera degli Esercenti di GNC, nella zona dell’AMBA circa 800 stazioni continuano a operare perché hanno contratti di fornitura garantita. Diversa la situazione nelle province, dove molte stazioni hanno contratti interruttibili — più economici ma soggetti a tagli in casi di emergenza.
Il Governo ha infine invitato i cittadini a consumare il gas in modo responsabile fino a quando la situazione non tornerà alla normalità.
Camuzzi, da parte sua, ha ribadito l’importanza di non tentare in nessun caso la riconnessione autonoma, chiedendo a chi è rimasto senza servizio di contattare i numeri di emergenza per programmare l’intervento di un tecnico.