BOLOGNA – Domenica 17 e lunedì 18 novembre 2024, i cittadini dell’Emilia-Romagna saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione. La competizione sarà senza ballottaggio e vedrà come vincitore il candidato che otterrà anche un solo voto in più rispetto agli avversari. 

In corsa per la presidenza sono quattro candidati: Michele De Pascale per il centrosinistra, Elena Ugolini per il centrodestra, Federico Serra per la sinistra e Luca Teodori della lista civica Lealtà, Coerenza, Verità. 

Questa tornata elettorale si tiene in anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, visto che il presidente uscente Stefano Bonaccini (Partito Democratico-centrosinistra) ha lasciato la carica a seguito della sua elezione europarlamentare. 

L’Emilia-Romagna è tradizionalmente una roccaforte del centrosinistra, tanto da essere definita una delle ultime “regioni rosse” d’Italia, insieme con la Toscana, e in effetti gli ultimi sondaggi prima del silenzio preelettorale indicavano De Pascale come nettamente favorito. Anche il fatto che Giorgia Meloni non si sia presentata di persona, come invece era previsto, all’evento di chiusura della campagna elettorale di Elena Ugolini, è stato interpretato da molti come un segnale di resa, o comunque di disimpegno, da parte della premier.  

Il candidato del centrosinistra, sostenuto dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle e da Alleanza Verdi e Sinistra, si presenta con un programma nel quale la salute pubblica è una priorità assoluta, e per la quale propone un piano articolato in quindici azioni per rafforzare il Servizio Sanitario Regionale, contrastando le spinte verso la privatizzazione. 

Nell’ambito del welfare, prevede un sistema di sostegno per anziani e disabili, promuovendo inclusione e modelli abitativi innovativi come il cohousing (strutture residenziali con servizi in comune, ma con una maggiore autonomia rispetto alle case di riposo e le residenze protette). Per i giovani propone un rafforzamento dell’assistenza psicologica gratuita fino ai 26 anni.  

Sulle politiche abitative, intende facilitare l'accesso alla casa attraverso la riqualificazione urbana e l'incentivo agli affitti calmierati, regolamentando anche gli affitti brevi e coinvolgendo cooperative e istituzioni per garantire alloggi a studenti e lavoratori. 

Un altro punto centrale è quello sulla ricostruzione dopo le alluvioni degli ultimi due anni. Su questo punto, De Pascale intende creare una struttura di comando unificata e misure semplificate per gli indennizzi, mentre sul fronte della prevenzione propone la manutenzione dei corsi d’acqua, la rinaturalizzazione e la creazione di infrastrutture “green”.  

In ambito energetico, punta su rinnovabili come eolico e fotovoltaico, e sul miglioramento delle reti per la mobilità con mezzi elettrici. Il programma include anche misure per promuovere l’economia circolare, ridurre le emissioni di gas serra e tutelare la biodiversità. 

Elena Ugolini, candidata sostenuta da FdI, Lega e Forza Italia, propone invece un programma che mira a migliorare la qualità della vita dei cittadini con particolare attenzione al tema delle famiglie, attraverso una politica di welfare che “valorizzi il capitale umano e sostenga famiglie e persone impegnate quotidianamente nella cura di bambini, giovani, anziani, malati e persone con disabilità”, come si legge nel suo sito. 

Tra le sue priorità c'è il potenziamento del sistema sanitario regionale, attraverso la creazione di una rete di ospedali specializzati e interconnessi, che possano gestire con efficienza le emergenze e i casi complessi e seguire meglio le necessità territoriali. 

Sul fronte dell'impresa, intende favorire l'innovazione e la crescita imprenditoriale attraverso la valorizzazione delle filiere produttive locali come industria, artigianato, agricoltura e turismo, e la semplificazione dell'accesso ai finanziamenti europei e per incentivare la formazione tecnico-professionale, nonché il welfare aziendale.  

Sul fronte dell’ambiente promuove politiche di mobilità e infrastrutturali orientate a un equilibrio tra crescita economica e protezione del territorio. 

Il programma di Federico Serra, sostenuto da Rifondazione, Potere al Popolo e Partito Comunista Italiano, si fonda su principi di giustizia sociale e sostenibilità ecologica.  

Propone una sanità pubblica e universale, opponendosi alla privatizzazione e puntando a rafforzare i servizi locali, promuove la transizione verso fonti di energia rinnovabile, il potenziamento del trasporto pubblico e un'agricoltura sostenibile, rigettando progetti energetici di grande impatto come il rigassificatore di Ravenna e le piattaforme estrattive nel mar Adriatico. 

In campo lavorativo, propone l'introduzione di un salario minimo di 10 euro all'ora, la riduzione dei contratti precari e migliorare le condizioni lavorative. 

Viene proposto un piano per l'edilizia residenziale pubblica, con la riqualificazione di immobili vuoti e il controllo degli affitti, mentre in ambito educativo, la coalizione si oppone alla privatizzazione della scuola pubblica, proponendo un'istruzione accessibile a tutti e un supporto adeguato agli studenti. Viene inoltre posta una forte attenzione alle tematiche LGBTQ+, ai diritti riproduttivi delle donne e alla lotta contro la criminalità organizzata e il maltrattamento degli animali. 

Infine, un candidato più marginale dal punto di vista della capacità di raccogliere voti, ma di particolare rilevanza mediatica per via delle polemiche posizioni è Luca Teodori, rappresentante della lista civica Lealtà, Coerenza, Verità. Si tratta di uno dei fondatori del cosiddetto “Movimento 3v” (Vaccini, vogliamo verità) e ha proposto un programma di forte impronta identitaria, che include l’abolizione dell’obbligo vaccinale, la difesa della mobilità privata e una serie di misure contro l’immigrazione e la “ideologia gender”. 

Teodori inoltre promette una moratoria per le reti 5G sul territorio regionale, la promozione e la difesa dei dialetti, e addirittura la creazione di una nuova moneta regionale.