C’è la storia di Anibal Cofone, che ha frequentato un master in ingegneria all’università di Bologna e ha realizzato il sogno di lavorare per un periodo alla Ducati, mitico marchio motociclistico. La storia di Ligia Piccinini, discendente di emiliani (papà di Sassuolo, in provincia di Modena, la patria delle piastrelle) che, dopo un semestre in cui “ho conosciuto gente da tutto il mondo”, a Bologna ci sarebbe rimasta, ma ha sentito più forte il richiamo della famiglia rimasta a Buenos Aires. E c’è la storia di Agostina Gentile, con nonni arrivati in Argentina nel 1950, che ha fatto uno stage in una cooperativa del terzo settore a Bentivoglio (Bologna), grazie al progetto Boomerang della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, e lì ha messo in pratica le conoscenze acquisite all’Università nel campo della comunicazione d’impresa.

Anibal, Ligia e Agostina sono esempi del desiderio di tanti argentini di fare esperienze internazionali. E la fortuna li ha portati a Bologna, “cosmopolita, ma non troppo turistica – come osserva Anibal – una combinazione affascinante tra l’ossessione per la tecnologia, tanta cultura e la gastronomia. Ma soprattutto epicentro di una regione accogliente, dove iscrivere i miei figli a scuola e ottenere la tessera sanitaria è stato questione di pochi minuti”.

Sono loro, oggi – Anibal, Ligia e Agostina – i testimonial del progetto it-ER (International Talents Emilia Romagna) per l’attrazione dei talenti in Emilia-Romagna, presentato dal governatore Stefano Bonaccini (qui sotto) durante la sua missione a Buenos Aires, a un pubblico di giovani, studenti, ricercatori, oltre ai rappresentanti delle 25 associazioni di emiliano-romagnoli attive in Argentina.  “Il progetto è aperto a tutti: non solo ai miei concittadini e ai loro discendenti – sottolinea lui –. La nostra regione ha sette università, un tessuto imprenditoriale vivace, con forti investimenti nei settori tradizionali come meccanica e agroalimentare, ma anche in quelli più innovativi come energie rinnovabili e big data, visto che a Bologna è nato un tecnopolo per lo studio dell’AI e un centro meteo che farà le previsioni del tempo per tutta Europa”. Marchi di eccellenza noti in tutto il mondo, come Barilla, Ferrari, Maserati, corrispondono ad aziende emiliano-romagnole. Ma a rendere l’Emilia-Romagna ancora più attraente è la qualità della vita: sette università, a cominciare da quella di Bologna, la più antica del mondo; città a misura d’uomo, dove è facile ambientarsi e inserirsi; un’ottima sanità pubblica e servizi all’infanzia, che rendono fattibile un trasferimento del lavoratore con tutta la famiglia.

“In questo mondo continuamente in movimento le barriere non hanno senso – continua Bonaccini –. Non è un caso che la legge regionale 2/2023 per l’attrazione dei talenti dall’estero sia stata votata da tutte le forze politiche, comprese quelle di opposizione”.

In cosa consiste, dunque, la proposta? Il progetto è rivolto a studenti, dottorandi, ricercatori, professionisti e tecnici altamente specializzati, che vogliono fare un’esperienza di studio, specializzazione o lavoro in Emilia-Romagna, e magari scelgono di restare a lungo termine. Per superare lo stereotipo secondo cui i lavoratori stranieri in Italia sarebbero solo braccianti agricoli, camerieri e badanti. “Al contrario – dice Lara Porciatti, project manager di ART-ER Attrattività Ricerca Territorio – il 43 per cento delle nostre imprese ha difficoltà a trovare personale altamente qualificato”. Per fornire le prima informazioni agli interessati e offrire alcuni possibili percorsi è stato creato il portale https://internationaltalents.art-er.it/it con sezioni per studenti, ricercatori e lavoratori e informazioni sui primi passi da compiere prima di pensare al trasferimento (visti, ricerca della casa…), una guida per sopravvivere i primi giorni dopo l’arrivo e i consigli per sfruttare al meglio l’esperienza, una volta risolti i primi problemi. Per chi lo desidera, c’è la possibilità di prenotare un breve colloquio di orientamento con l’equipe del portale.

Infine, per gli emiliano-romagnoli che vogliono rientrare nella loro Regione dopo avere vissuto all’estero per studio o lavoro, sono previsti agevolazioni fiscali e benefici per single o nuclei familiari.