Sia in Italia che in Australia le estati sono calde con molto sole e, poiché sono circondate dal mare, sono posti ventosi; l’aria che si muove sopra le acque si trasforma in quantità significative di vento.
Di conseguenza, è molto più facile generare energia solare ed eolica. Roma e Canberra hanno anche la caratteristica di non fare affidamento sull’energia nucleare prodotta localmente.
L’Italia ha deciso tempo fa di chiudere le sue centrali nucleari a causa del pericolo sismico, mentre l’Australia non ha mai intrapreso la strada dell’energia nucleare perché la produzione di elettricità attraverso il carbone e il gas era così economica che non è mai stato conveniente investire nello sviluppo del nucleare.
Da molto tempo, l’Italia dipende fortemente dalle importazioni di energia, carbone, gas o elettricità generata dalle centrali nucleari in Francia. E sia l’Italia sia l’Australia hanno una lunga tradizione di utilizzo di energia elettrica prodotta da centrali idroelettriche, anche se questa è sempre più inaffidabile.
Lungo tutta la penisola italiana, le centrali idroelettriche dipendono dalla regolarità delle precipitazioni nevose che, sciogliendosi, forniscono acqua ai fiumi che scorrono dalle montagne verso la pianura.
L’attuale siccità nell’Italia settentrionale ha provocato un calo del 90% della portata dei fiumi, con conseguenti disagi per la produzione di energia elettrica, ma anche per le coltivazioni del riso nella pianura padana.
Per questo, entrambi i Paesi stanno cercando di passare rapidamente a forme alternative di energia rinnovabile, in particolare all’energia solare ed eolica, tanto che nel 2023, hanno generato quantità record di energia rinnovabile. L’obiettivo italiano è di arrivare a circa il 65% di energie rinnovabili entro il 2030.
L’Australia è ancora più ambiziosa: prevede di generare l’82% della sua energia con mezzi rinnovabili, nella stessa data.
Nel 2023 quasi il 40% dell’elettricità australiana è stato prodotto da fonti rinnovabili, con un notevole aumento rispetto al 36% dell’anno precedente.
L’installazione di pannelli solari continua a espandersi rapidamente in entrambi i Paesi, ma in Australia si sta addirittura progettando di creare enormi parchi solari che potrebbero poi fornire energia affidabile tramite cavi a Singapore.
Tuttavia, una sfida significativa è la sensibilità della popolazione alla presenza di grandi parchi eolici, nonché l’impatto di grandi parchi solari sulla disponibilità di terreni agricoli.
È molto più logico generare energia rinnovabile vicino al luogo in cui viene consumata, ma questo rischia di turbare gli abitanti locali, che preferirebbero mantenere l’uso dei loro terreni per attività più tradizionali.
Detto questo, il percorso verso le energie rinnovabili è inarrestabile e spesso sono già più economiche dei metodi tradizionali di generazione dell’energia, il che ha portato alla chiusura di tante vecchie centrali elettriche a carbone.
Naturalmente ci sono ancora molti problemi tecnici da risolvere, come la necessità di grandi batterie per la raccolta dell’energia rinnovabile, ma è chiaro che per il cambiamento climatico in Italia e in Australia, il nostro futuro e il nostro benessere dipendono dal consumo dell’energia rinnovabile affidabile.