ROMA - Con una mossa inaspettata che lascia spiazzati i suoi compagni di partito, il senatore Enrico Borghi ha lasciato il Pd e si è iscritto nel gruppo di Italia Viva di Matteo Renzi. La decisione è stata presa dal senatore in netta polemica con il gruppo dirigente guidato dalla nuova segretaria, perché, come ha spiegato lo stesso Borghi, “le prime scelte di Schlein rappresentano una mutazione genetica: da partito riformista a un partito massimalista di sinistra”.
Il timore nei dem è che ora la strada aperta da Borghi possa essere seguita da altri sulla scia dei malumori interni che covano sotto la cenere. “Tanti militanti - ha infatti assicurato Borghi - mi hanno manifestato la loro preoccupazione per questa trasformazione politica del Pd. Schlein ha vinto le Primarie ed è giusto vada fino in fondo. Ma c’è un disagio che esiste”. A esserne convinto è anche il leader di IV, Matteo Renzi, il quale ha assicurato che presto “altri arriveranno” dal Pd al suo partito.
Dopo un momento di sconcerto, il capogruppo dei dem al Senato, Francesco Boccia, ha chiesto a Borghi, che è anche componente del Copasir, di dimettersi dalla carica che ha ricevuto perché rappresentante del Pd all’interno dell’organismo di controllo, ma il senatore ha replicato che non ha nessuna intenzione di farlo.