CÓRDOBA — Dieci ore di camera di consiglio e un verdetto senza precedenti. Il tribunale ha condannato all’ergastolo Brenda Agüero, infermiera di 30 anni, riconosciuta colpevole di cinque omicidi qualificati e otto tentati omicidi, commessi tra il 2018 e il 2022 nel reparto di maternità del Hospital Materno Neonatal di Córdoba.
Secondo l’accusa, Agüero somministrava ai neonati dosi letali di potassio e/o insulina per via endovenosa, in quantità incompatibili con la vita. La lettura della sentenza da parte di Mariel Borgarello, segretaria della Camera penale e correzionale della 7ª Nominación, ha fatto calare il silenzio in aula, rotto solo dai singhiozzi dei genitori e dei familiari delle vittime.
Il processo, definito storico e unico anche a livello internazionale, ha visto condannare anche alcuni ex dirigenti e funzionari della struttura ospedaliera per le loro responsabilità.
Poco prima del verdetto, nelle sue ultime parole, l’infermiera aveva ribadito la propria innocenza: “A quei bambini non ho mai fatto nulla. Qualunque cosa accada, sono profondamente in pace”.
Ora dovrà scontare la pena nel carcere di Bouwer, dove è reclusa da quasi tre anni.
Nei tre interventi concessi nel corso del processo, l’imputata ha sempre puntato il dito contro i media, accusandoli di averla dipinta come una “assassina seriale”. La sua difesa ha sostenuto che fosse soltanto un “capro espiatorio”, criticando la mancata indagine su altri operatori sanitari e chiedendo la sua assoluzione.
Nonstante questa sua denuncia, altre condanne hanno colpito diversi ex dirigenti e professionisti.
Liliana Asís (ex direttrice del Neonatal) è stata conndannata a 5 anni di carcere e 4 di inabilitazione per occultamento e omissione di doveri d’ufficio, Pablo Carvajal (ex sottosegretario alla Salute provinciale) a 4 anni e 4 di inabilitazione per occultamento. Alejandro Escudero Salama (ex vicedirettore amministrativo), Marta Gómez Flores (ex capo di neonatologia) e la dottoressa Adriana Moralez a 5 anni di carcere e 4 di inabilitazione.
Al contrario, Diego Cardozo (ex ministro della Salute), Alejandro Gauto (ex direttore legale del ministero), Claudia Ringelheim (ex vicedirettrice amministrativa), Alicia Ariza (ex capo infermiera) e la dottoressa María Alejandra Luján sono stati assolti.
Tutti i condannati rimangono in libertà, in attesa che le sentenze diventino definitive. Entro due settimane verranno comunicati i motivi della sentenza. Da quel momento le parti potranno presentare appello.