GUAYAQUIL - Il governo dell’Ecuador ha annunciato l’arrivo nel Paese di Erik Prince, l’imprenditore statunitense fondatore della controversa compagnia Blackwater.
Secondo quanto comunicato sabato dal ministero della Difesa ecuadoriano sulla piattaforma X, Prince è giunto per fornire supporto nella lotta contro il crimine organizzato, una delle principali cause di violenza nel Paese.
La presenza di Prince è stata definita dallo stesso ministero come “un capitolo storico per la sicurezza dell’Ecuador”.
Il ministro della Difesa, Gian Carlo Loffredo, ha spiegato che Prince e la sua squadra stanno attualmente fornendo formazione e consulenza strategica alle forze dell’ordine locali, ma ha lasciato intendere che il loro coinvolgimento potrebbe estendersi anche ad azioni operative sul campo.
“Il nostro obiettivo è dare alle forze di sicurezza e all’esercito gli strumenti e le tattiche necessari per combattere efficacemente le gang del narcotraffico”, ha dichiarato Prince.
La sua partecipazione è stata visibile sabato, durante una serie di operazioni a Guayaquil, una delle città più colpite dalla violenza legata al crimine organizzato.
Le forze congiunte, guidate da Prince e dai ministri Loffredo e John Reimberg (Interno), hanno effettuato perquisizioni in dieci abitazioni e arrestato quaranta sospetti.
Erik Prince, oggi imprenditore e consulente militare, è conosciuto per il suo passato alla guida dell’azienda di servizi mercenari Blackwater, impiegata in vari teatri di guerra. Divenne tristemente nota per il massacro di 17 civili in Iraq nel 2007, evento che costò alla compagnia una durissima condanna internazionale. Dopo quell’episodio, Prince vendette le sue quote e l’azienda cambiò nome. Oggi si presenta come investitore e promotore di riforme militari.
Sebbene i costi specifici dei suoi servizi non siano pubblici, esempi precedenti indicano che si tratta di operazioni ad alto costo: nel 2021, durante la crisi afghana, Prince offriva evacuazioni da Kabul a 6.500 dollari a persona.
In passato ha presentato proposte da miliardi di dollari per la partecipazione in conflitti armati, come nel caso dell’Ucraina, a cui ha proposto i suoi servizi - che variano da semplici consulenze a operazioni militari su larga scala - per il valore di dieci miliardi di dollari anuali.
Basata sul modello della Executive Outcomes di Eeben Barlow, quella di Prince è oggi tra le principali aziende militari private di “mercenari 2.0”. Compagnie moderne che operano in zone di conflitto, ma con una struttura aziendale legale, contratti, loghi, siti web e tecnologicamente avanzate.
Il presidente ecuatoriano Daniel Noboa aveva preannunciato la collaborazione con Prince, come parte di una più ampia strategia per combattere il crimine organizzato.
L’Ecuador – che si trova tra Colombia e Perù, i principali produttori mondiali di cocaina — è diventato un hub logistico fondamentale per i cartelli, che usano porti e infrastrutture locali per esportare droga camuffata in container di banane e altri prodotti diretti in Europa e negli Stati Uniti.
Noboa ha fatto più volte appello alla comunità internazionale per ricevere supporto nella guerra contro il narcotraffico. Ha persino chiesto al presidente statunitense Donald Trump di classificare le gang locali come “organizzazioni terroristiche straniere”, nel tentativo di aprire la strada a un intervento militare più deciso da parte degli Stati Uniti.
L’arrivo di Prince avviene in un momento politicamente sensibile: mancano pochi giorni al secondo turno delle elezioni presidenziali, previsto per domenica 13 aprile. La scelta di un alleato così discusso potrebbe rivelarsi una scommessa rischiosa per la conquista del consenso popolare.