NAYPYTAW  A comunicarlo, con un discorso registrato diffuso su tutti i canali sociali della formazione, è stato Duwa Lashi La, presidente dell’esecutivo parallelo noto con il nome di Governo di unità nazionale (Nug).

Lashi La ha dichiarato: “Con la responsabilità di proteggere la vita e i beni del popolo, il Governo di unità nazionale (...) lancia la guerra difensiva contro la giunta militare. Trattandosi di una rivoluzione pubblica, tutti i cittadini dell’intera Birmania si rivoltano contro il regime dei militari terroristi guidati da Min Aung Hlang in ogni angolo del Paese”, aggiunge Lashi.

Nel suo appello Lashi La ha invitato le forze di difesa del Nug a prendere le armi contro “ogni pilastro del sistema i potere della giunta” e a “proteggere la vita del popolo birmano”, ma ha anche esortato i semplici cittadini a “partecipare il più possibile” alla rivolta, “al fine di sradicare la dittatura militare che governa il nostro Paese da anni”.

Il presidente del governo-ombra ha anche invitato le milizie delle minoranze comunitarie del Paese, che in larga parte già combattono contro i militari a diversi mesi, ad attaccare le forze armate regolari e a mantenere il controllo sulle loro regioni.

Lashi La ha poi paventato scenari di guerra, invitando a dimettersi tutti gli esponenti dell’amministrazione pubblica, della polizia e dell’esercito che sono contrari al governo e chiamando la popolazione a fare scorta di cibo e medicine e a evitare viaggi non necessari.

Lo scorso primo febbraio dirigenti dell’esercito birmano hanno preso il potere rovesciando il governo eletto guidato dalla premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Il Nug è stato fondato ad aprile, anche a partire dai nuclei di resistenza civile che si sono costituiti nella fase successiva al golpe.

Stando al portale di notizie Myanmar Now, il governo parallelo potrebbe disporre di “diverse migliaia” di combattenti.