TAIPEI - Il monito è stato inviato ieri mentre oltre 50 velivoli militari cinesi hanno circondato il territorio autogovernato in un’esercitazione.
Secondo un portavoce cinese dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan (TAO), l’operazione militare è stata descritta come una “punizione” per il presidente taiwanese Lai Ching-te e la sua continua promozione del “separatismo”.
Taiwan ha risposto mobilitando le proprie forze aeree e navali per osservare i movimenti cinesi, dopo che il ministero della Difesa ha confermato l’ingresso di 54, tra aerei e droni militari, nello spazio aereo prossimo all’isola.
“Se l’amministrazione Lai osa provocare e giocare con il fuoco, porterà solo alla propria distruzione”, ha dichiarato il portavoce del TAO.
Stando ad una nota diffusa dal ministero della Difesa di Taiwan, la Cina ha effettuato due pattugliamenti con 42 aerei che hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan, considerata una zona cuscinetto non ufficiale tra le due parti.
Fonti della sicurezza taiwanese sostengono che Pechino stia cercando di normalizzare la presenza militare vicino all’isola, effettuando pattugliamenti ogni 7-10 giorni. Il governo cinese raramente commenta queste operazioni.
Il Consiglio per gli Affari della Cina continentale di Taiwan ha accusato Pechino di intensificare le minacce militari, destabilizzando la regione e mettendo a rischio la pace. Ha inoltre definito il Partito Comunista Cinese un “provocatore” e ha invitato i paesi alleati a contrastare l’espansione militare cinese.
Il presidente Lai ha denunciato un aumento delle campagne di influenza e infiltrazione cinesi e ha promesso misure per contrastare le pressioni di Pechino.
Nel frattempo, Taiwan ha espulso una influencer cinese, nota come “Yaya”, per aver pubblicato contenuti a sostegno di un’eventuale annessione forzata dell’isola.