BERLINO - Sarebbe stato un gruppo di sette persone a causare l’esplosione dei condotti Nord Stream. Il gruppo comprenderebbe “una delle migliori sommozzatrici dell’Ucraina, un uomo con un passato nei servizi segreti, un soldato addestrato dall’esercito tedesco dopo l’esplosione, un sommozzatore e un esperto marinaio d’altura”: è quanto riferiscono la “Süddeutsche Zeitung” e il primo canale pubblico ARD, che fanno luce sulle indagini di quasi tre anni delle autorità tedesche.

Queste cinque persone potrebbero essere catturate in ogni momento: su di loro pende un mandato di cattura europeo. Con loro, Sehrii Kuznietzov., 49 anni, che si trova nel carcere di Rimini dalla scorsa settimana e ha negato tutte le accuse. Mentre il settimo sarebbe il soldato Vsevolod K., che secondo la polizia ucraina sarebbe morto all’età di 52 anni combattendo contro la Russia.

Farebbero tutti parte dell’equipaggio della barca a vela “Andromeda”, partita per la sua missione vicino all’isola danese di Bornholm il 7 settembre 2022. 

Sin dall’inizio si riteneva improbabile che semplici dilettanti potessero lavorare con tanta precisione nelle difficili acque del Mar Baltico con una barca come l’Andromeda, un Bavaria Cruiser 50, di solito usata per turismo e viaggi di piacere. La “Süddeutsche Zeitung” scrive anche che “la Cancelleria federale starebbe operando una netta distinzione tra l’indagine di competenza del procuratore generale federale e il sostegno politico incondizionato all’Ucraina”. Ma ovviamente la questione potrebbe diventare scottante: “cittadini del paese che il governo tedesco sostiene nella lotta contro l’aggressore russo avrebbero fatto saltare in aria le infrastrutture tedesche?”.

Per Kuznietov, arrestato dalla polizia italiana in un residence della provincia di Rimini, la custodia in carcere, dopo una breve camera di consiglio della giudice Sonia Pasini, è stata confermata ed è stata fissata un’udienza per il 3 settembre, per decidere sulla consegna alla Germania, paese dove è stata fatta l’indagine e che ha emesso, con la Corte federale, il mandato d’arresto europeo. 

Sempre nelle dichiarazioni al giudice, Kuznietzov avrebbe sostanzialmente preso le distanze dalle accuse, ripetendo più volte di volerle leggere scritte nella sua lingua, aggiungendo che nel periodo del sabotaggio si trovava in Ucraina, per la guerra.