Nel silenzio delle case, dove le parole diventano flebile sussurro e gli sguardi cercano vana comprensione, vivono storie che troppo spesso nessuno racconta. Storie di mani ruvide che hanno costruito l’Australia, di occhi che hanno visto partenze e rinascite, ma che oggi si abbassano davanti a una porta che non si apre, a un telefono che tace, a un familiare che fa male invece di proteggere. L’abuso sugli anziani ha infatti mille volti: il più pericoloso è quello invisibile.
L’Ethnic Communities’ Council of Victoria (ECCV) ha deciso di rompere quel silenzio con parole amiche, dando voce a centinaia di migliaia di cittadini attraverso la pubblicazione di necessarie informazioni in ventidue lingue, Dignity and Respect, che oggi includono anche una nuova serie di brochure in cinque lingue, tra cui l’italiano, in collaborazione con Seniors Rights Victoria, per dire agli anziani di origine non anglofona che non sono soli, che hanno diritti e che possono chiedere aiuto.
Perché nessuno debba più sentirsi perso nella propria età anagrafica e isolato nella propria lingua, nella propria abitazione.
Secondo l’ultima ricerca dell’Australian Institute of Family Studies, si stima che almeno una persona anziana su sei, con età dai 65 anni in su, abbia subìto una forma di abuso – dai maltrattamenti psicologici a casi di negligenza e violenze fisiche e sessuali. Ma la realtà è ben più estesa e silenziosa, abitata di voci che non parlano e di sguardi sommessi.
Giovedì 26 giugno, presso la sede di ECCV a Coburg, il lancio delle brochure si è trasformato in un incontro di culture, un abbraccio collettivo tra professionisti, educatori e rappresentanti di comunità provenienti da ogni angolo del mosaico multiculturale del Victoria.
Le lingue scelte – birmano, dari, farsi, somalo e italiano – ampliano l’eco di un messaggio fondamentale: l’abuso sugli anziani non ha un solo volto. Può essere una firma estorta su un documento non compreso – “I miei figli mi hanno portato dall’avvocato per firmare dei documenti. Non hanno voluto chiamare un interprete o tradurre i documenti per farmeli leggere. Non so cosa ho firmato” – oppure un familiare che urla a chi gli ha dato rifugio – “Mio nipote di recente si è trasferito da me perché non poteva permettersi di pagare l’affitto. Io cucino, pulisco e pago le bollette. Se gli chiedo aiuto, mi insulta e mi urla contro. Non so cosa fare”.
Troppo spesso, però, chi subisce tutto questo non lo chiama abuso. Non lo riconosce e non lo denuncia.
Felicia Belagia, bicultural health educator del Multicultural Centre for Women’s Health, ha espresso profonda emozione nel vedere la brochure anche in italiano.
“I migranti dal Belpaese hanno dato moltissimo a questo Paese, ma spesso non si sentono sicuri nel chiedere aiuto o nel parlare di temi tanto delicati. Tradurre queste parole nella loro lingua è un gesto d’amore, di rispetto. Significa dire: ti vediamo, ci importa di te”.
Anche Tonina Gucciardo-Masci, promotrice del progetto per due anni e mezzo per ECCV e oggi community engagement manager di Palliative Care Victoria, ha sottolineato la forza di un impegno che dura da ormai quattordici anni.
“È uno dei progetti più longevi nel settore multiculturale. Ha avuto molte trasformazioni, ma è ancora in piedi: questo dice molto sull’importanza e sulla qualità del lavoro svolto. Il modello educativo basato sul biculturalismo è unico e richiede risorse, ma dà risultati concreti”.
Sara Bavato, communications officer di ECCV, ha difatti ricordato che i dati ufficiali – circa 160mila anziani che hanno deciso di esporsi – rappresentano solo “la punta dell’iceberg”.
“Molti non sanno nemmeno di subire abuso, perché pensano solo alla violenza fisica. Ma i maltrattamenti presentano molte forme: dal controllo economico all’isolamento sociale, fino la manipolazione”.
Lo stesso Gary Ferguson di Seniors Rights Victoria è intervenuto per evidenziare l’importanza a riconoscere le diverse sfaccettature di una violenza. “Se chiedi a qualcuno se subisce abusi e non sono percosse, ti risponderà di no. Ma se gli chiedi: ‘Qualcuno ha preso soldi da te senza permesso?’. La risposta spesso è affermativa”.
Per una consulenza gratuita e assolutamente confidenziale, è possibile chiamare Seniors Rights Victoria al numero 1300 368 821. Per richiedere il supporto di un interprete, è disponibile anche il Servizio telefonico interpreti al numero 13 14 50 attraverso cui poter chiedere di parlare con Seniors Rights Victoria.