Un’ Europa viva, presente, aperta al mondo e al dialogo.
È questa l’immagine che ha preso forma durante la serata organizzata per l’Europe Day al Parlamento del New South Wales, dove si è celebrata non solo la nascita dell’Unione Europea, ma anche la forza dei legami che continuano a unire il Vecchio Continente all’Australia.
La cerimonia si è svolta la settimana scorsa presso la Strangers Room del parlamento statale e in occasione dell’Europe Day 2025, il console generale della Polonia a Sydney, Piotr Rakowski, ha svolto il ruolo di presidenza locale del Consiglio dell’Unione Europea come previsto durante il semestre di presidenza dell’UE del paese polacco, iniziato il 1º gennaio scorso, un incarico simbolico ma significativo. Rakowski ha accolto le istituzioni, i rappresentanti diplomatici e la comunità durante la cerimonia ufficiale, sottolineando l’importanza dell’unità e della cooperazione europea anche oltre i confini del continente.
A dare il benvenuto è stato il presidente del Consiglio Legislativo del NSW, Ben Franklin, che ha sottolineato il valore della giornata non solo come ricorrenza storica, ma come affermazione concreta di un’identità fondata sulla collaborazione: “In un’epoca segnata da sfide complesse, dai cambiamenti climatici alla disinformazione, i valori che ci uniscono contano oggi più che mai: democrazia, diritti umani, Stato di diritto, apertura dei mercati e impegno per la pace”.
Il console Rakowski ha tenuto un discorso intrecciando memoria e realtà contemporanea. Ha ricordato il 2011 come un tempo in cui “la Crimea era parte dell’Ucraina e ai confini dell’Unione non c’erano guerre convenzionali”, per poi aggiungere con tono amaro che “dopo ottant’anni dal ‘mai più’, la guerra è di nuovo in Europa. È difficile trovare le parole giuste. Ma questo ci ricorda quanto siano preziosi la diplomazia, il compromesso, il rispetto del diritto internazionale”.
Rakowski ha poi lanciato un messaggio di speranza, sottolineando come la scienza e la ricerca siano le nuove chiavi di cooperazione tra Europa e Australia: “Il sapere può unire molto più della politica, e per questo abbiamo scelto di dedicare questo Europe Day al valore della conoscenza”.
Ospite speciale, il celebre divulgatore scientifico Karl Kruszelnicki ha incantato il pubblico con un intervento brillante, mescolando fisica, tecnologia e aneddoti curiosi.
Uno dei momenti più apprezzati è stato il racconto sulla macchina prodotta nei Paesi Bassi per realizzare microchip di ultima generazione: “Ci vogliono 5.000 fornitori da tutto il mondo per farla funzionare. Nessun altro Paese può replicarla, nemmeno gli Stati Uniti. Questo è il potere della cooperazione”.
Tra un riferimento ad Albert Einstein e battute, Kruszelnicki ha lanciato un messaggio potente: “Abbiamo bisogno del genio individuale, ma anche dell’intelligenza collettiva. È così che si costruisce il futuro”.
In rappresentanza dell’Italia erano presenti il console generale Gianluca Rubagotti, Lisa Genovese, vicepresidente del Comites, ed Emanuele Attanasio di ENIT.
Il console polacco Rakowski, al termine dell’evento. ha citato Ernest Hemingway: “Il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso”. Un messaggio che ha dato voce al significato profondo dell’Europe Day: un richiamo a custodire i valori dell’Unione, non solo come eredità del passato, ma come obiettivo condiviso.