ROMA - Cassa integrazione straordinaria per 4.050 dipendenti, per 12 mesi rinnovabile per ulteriori 12, integrazione salariale al 70% della retribuzione globale lorda, monitoraggio sull’attuazione del piano di ripartenza, intenzione manifestata dall’azienda di erogare una ‘Una Tantum welfare’ e di attivare lo smart working su base volontaria, sono i termini dell’accordo raggiunto al Ministero del Lavoro, dopo 14 ore di trattativa, tra azienda e sindacati sul piano di cassa integrazione per l’ex Ilva. Un piano che dovrà accompagnare la fase di ripartenza con la riapertura degli altoforni. 

I lavoratori per i quali è prevista la cig sono scesi da 5.200 a inizio trattativa a 4.050. Nello specifico, 3500 presso il sito di Taranto, 20 presso il sito di Racconigi, 15 presso il sito di Legnaro, 175 presso il sito di Novi Ligure, 35 presso il sito di Marghera, 270 presso il sito di Genova, 25 presso il sito di Milano e 10 presso il sito di Paderno. 

Il trattamento di integrazione salariale parte da marzo 2024 e durerà 12 mesi. La Società, è scritto nell’accordo, alla conclusione di tale periodo, potrà fare ricorso ad un ulteriore periodo di ammortizzatore sociale per altri 12 mesi al fine di portare a compimento il Programma per la Ripartenza. L’Azienda riconoscerà, a decorrere da marzo 2024, ai lavoratori posti in cig, un’integrazione salariale nei limiti di quanto necessario ad assicurare un trattamento equivalente al 70% della retribuzione globale annua lorda. 

Le Parti concordano che l’individuazione del personale da sospendere dal lavoro sarà effettuata esclusivamente con riferimento alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative. 

Non saranno interessati dalle sospensioni i dipendenti addetti alle attività di manutenzione e alla sorveglianza delle attività connesse alla sicurezza e all’ambiente, quando direttamente impegnati in specifici programmi di manutenzione, sorveglianza e alle attività legate al Piano di ripartenza. 

Come previsto dall’aggiornamento del Programma per la Ripartenza, a partire da ottobre 2024 avverrà la messa in esercizio del secondo AFO, e questa condizione comporterà il raddoppio della produzione di acciaio e conseguentemente l’aumento della disponibilità della materia prima da verticalizzare, consentendo, coerentemente con i nuovi volumi prodotti, il progressivo riavvio di tutti gli impianti dei siti del Gruppo. 

Nell’accordo la Società, nell’ottica di promuovere un rinnovato modello di relazioni industriali e di rafforzare il coinvolgimento dei lavoratori, fa presente di voler introdurre specifiche misure che verranno definite con i sindacati in un distinto accordo e che riguarderanno un’erogazione a titolo di una tantum per welfare e strumenti di conciliazione dei tempi di vita e lavoro tramite lo smart working su base volontaria e modalità di flessibilità oraria, da definire a livello di singolo stabilimento.