BOLOGNA - C’è un nuovo colpo di scena al processo per quella che fu la più sanguinosa strage mai compiuta sul territorio italiano e che il 2 agosto 1980 segnò per sempre la storia della Repubblica e la vita di centinaia di famiglie.

La scorsa settimana infatti, Maurizia Bonini, la moglie dell’ex terrorista nero di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini (nella foto), imputato come esecutore materiale della strage, ha ritrattato le affermazioni rese. “Ho detto una bugia, chiedo scusa a tutti”, ha esordito Maurizia Bonini, ammettendo anche che “sì, a questo punto, posso dire che all’epoca ho dichiarato il falso”.

Il riferimento è a quando Bellini fu indagato per la strage e lei confermò il suo alibi dicendo che quel 2 agosto 1980, il marito sarebbe andato a prenderla a Rimini intorno alle 9-9.30 del mattino, per poi partire insieme a lei, ai due figli piccoli e alla nipote per il Passo del Tonale. Un orario dunque non compatibile con la presenza del terrorista nero in stazione al momento dell’esplosione della bomba, alle 10.25.

Oggi, invece, Bonini ha ammesso di aver mentito e di “non ricordare a che ora arrivò mio marito a prendermi a Rimini”. Ma non solo. La donna ha infatti anche confermato davanti ai giudici quanto già detto al pm durante un interrogatorio del 2019 e ossia che l’uomo ripreso in un video amatoriale spuntato recentemente e girato da un turista tedesco il giorno della strage proprio alla stazione di Bologna, sarebbe proprio suo marito, Paolo Bellini.

“Purtroppo è lui”, disse due anni fa davanti agli investigatori guardando le immagini, e anche qualche giorno fa, in Tribunale a Bologna, lo ha confermato: “Sembra mio marito, è Paolo, è Paolo, perché ha una fossetta qua, ha i capelli più indietro, ma è comunque lui; nella foto del telegiornale lo riconosco ancora meglio. è Paolo, ed è riconoscibile da parte mia nella parte inferiore del video; qui però ha i capelli più indietro”.