Il grasso saturo nel cioccolato è nocivo come il grasso nella carne? La domanda sorge spontanea osservando come il consumo di cioccolato fondente sia incoraggiato per i suoi benefici per la salute. Tuttavia un contenuto di cacao compreso tra il 75% e il 90% rileva nell’etichetta che accompagna la confezione un’elevata quantità di grassi saturi. Fanno bene o fanno male? È dannoso più o meno di quello contenuto nella carne? La risposta arriva dalla scienza secondo cui il grasso nel cioccolato non affatto è dannoso come il grasso nella carne perché viene dal burro di cacao ed è composto da parti uguali di acido oleico, un grasso monoinsaturo salutare per il cuore che si trova nell’olio d’oliva, e acidi stearico e palmitico. E gli acidi stearico e palmitico sono forme di grasso saturo, che è stato collegato a malattie cardiache, ma l’acido stearico non aumenta il colesterolo e il grasso palmitico costituisce solo un terzo del grasso del cioccolato mentre il manzo ha proporzionalmente più grasso palmitico.Inoltre, la fava di cacao è anche ricca di flavonoidi, nutrienti presenti in molti frutti e ortaggi che proteggono le piante dalle tossine e che, come antiossidanti, riparano i danni cellulari dei radicali liberi. E i flavonoidi nel cacao e nel cioccolato, chiamati flavanoli, possono anche abbassare la pressione sanguigna, migliorare la circolazione al cervello e al cuore e ridurre la probabilità che le piastrine si coagulino. Diverso, invece, il discorso per il cioccolato al latte. Ma la raccomandazione è comunque di non mangiare il cioccolato pensando che sia un alimento salutare perché i benefici in esso contenuti, noti come sostanze fitochimiche, sono presenti in molti alimenti vegetali e il cioccolato è ricco di calorie. Un termine di paragone? In uno studio sulla memoria è stato calcolato che gli anziani consumavano l’equivalente di 300 grammi di cioccolato fondente al giorno, che in genere conterrebbe circa un giorno di calorie mentre una porzione fatta di tre quadrati, 30 grammi, di cioccolato fondente con il 70% di cacao contiene 170 calorie e 12 grammi di grassi, di cui 7 grammi sono grassi saturi. Pertanto, la considerazione finale è che è improbabile che qualcuno possa consumare abbastanza cioccolato fondente su base regolare per avere un effetto biologico e continuare a seguire una dieta adeguata. Quindi, meglio forse evitare e se proprio a qualcuno piace il cioccolato, dovrebbe mangiare una quantità da piccola a moderata di qualunque cioccolato preferisca.

Non è vero che una colazione abbondante aiuta la dieta

Una colazione abbondante in vista di una lunga giornata di “ristrettezze” potrebbe non essere la soluzione migliore per l’obiettivo dieta. Un team di studiosi ha infatti valutato la veridicità della credenza comune secondo cui per dimagrire sarebbe necessario puntare su una colazione abbondante, in modo da accumulare energie sufficienti per affrontare la giornata. I ricercatori hanno reclutato 16 uomini e 14 donne in sovrappeso per misurare il loro metabolismo durante un dato arco di tempo. I volontari sono stati divisi in modo casuale in due gruppi che assumevano quantitativi calorici più elevati durante la mattina o alla fine della giornata.Le diete suggerite, che sono state seguite per quattro settimane, erano isocaloriche e prevedevano il 30% di proteine e pari quantità di carboidrati e grassi. Nel periodo di washout, i gruppi hanno invertito il regime alimentare. Nel complesso, i ricercatori hanno scoperto che il dispendio energetico e la perdita di peso totale erano gli stessi. I soggetti hanno perso in media poco più di 3 kg durante ciascun periodo. Stando a quanto emerge dall’indagine, quindi, il momento della giornata in cui si consuma il pasto più abbondante non influenza il modo in cui l’organismo metabolizza le calorie. Una colazione abbondante, però, riportano gli scienziati, sembra contribuire a ridurre il senso di fame. Ci sono molti miti sulla nutrizione che non hanno fondamento scientifico e questi ultimi risultati potrebbero essere utili per aiutare le persone a stabilire un regime alimentare appropriato da seguire per perdere peso. È importante sottolineare che, quando si tratta di dieta, è difficile individuare un percorso universale, perché ogni organismo è a sé e risponde in modo singolare. Nei prossimi studi sulla nutrizione sarà importante valutare questi aspetti.

Il caffè fa bene, soprattutto quello macinato

Le persone che assumono quantitativi moderati di caffé sembrano associate a una maggiore longevità e a un’aspettativa di vita più elevata. Questo sorprendente risultato emerge da uno studio che ha considerato gli effetti sulla salute del caffé macinato, istantaneo e decaffeinato. I ricercatori hanno esaminato le associazioni tra diverse tipologie di caffè e aritmie, problemi cardiovascolari e decessi. Gli autori hanno reclutato adulti d’età compresa tra 40 e 69 anni, confrontando le informazioni raccolte con i dati relativi a 449.563 partecipanti sani. I volontari, dopo aver compilato un questionario sul proprio consumo di caffè, sono stati raggruppati in base alla quantità e alla tipologia di bevanda che preferivano. Chi assumeva da 2 a 3 tazze di caffè decaffeinato, riportano gli esperti, era correlato a un rischio del 14% più basso di morire per problemi di salute. Il consumo di caffè macinato risultava invece ridurre la probabilità di morte del 27%, mentre il beneficio minore, pari all’11%, è stato riscontrato tra i bevitori di preparati istantanei. Per quanto riguarda invece il rischio di malattie cardiovascolari sembrava inferiore del 6, 20 e 9% rispettivamente per deca, macinato e istantaneo. Lo studio mostra che il caffè è associato a una riduzione nell’incidenza di malattie cardiovascolari e di decessi per altre cause. Questi risultati suggeriscono che un consumo moderato di caffè potrebbe essere positivo per la salute. Il caffè contiene più di 100 componenti biologicamente attivi, il più noto è la caffeina, ma è probabile che gli effetti benefici osservati siano associati a un un’altra sostanza. Sarà necessario approfondire gli studi, ma quest’ultimo lavoro incoraggia un consumo moderato di caffè.