Che sia un ingegnere – chimico per la precisione – lo si capisce dalle prime battute della conversazione: il senso dell'organizzazione sembra scritto nel suo Dna. Alejandro Tosi, infatti, lavora all’Ypf, l’impresa di Stato per l’energia e lo sfruttamento petrolifero.

Soprattutto, è un figlio della  Lucania.

Per lui, essere presidente della Faba (la Federazione che raccoglie le 35 associazioni della Basilicata in Argentina) significa mantenere il contatto con le proprie origini. Quelle della madre, nata a Tricarico (Matera) e arrivata in Argentina a 5 anni, nel 1954.

“Quando ho iniziato a chiederle notizie sul suo paese – ricorda – mi rispondeva di rivolgermi a mio zio, perché lei non ricordava nulla”.

È così che è approdato alla Sociedad italiana de socorros mutuos tricaricese di Monte Chingolo, nella zona Sud dell’area metropolitana di Buenos Aires.

Incoraggiato dallo zio a studiare la lingua e partecipare alla vita della società, da allora Alejandro non si è più fermato. 

“Ho scoperto per caso che la barca su cui aveva viaggiato mia madre aveva fatto naufragio – racconta –. Allora ho capito la sua passione segreta per Titanic. Ma mi chiedo perché non abbia mai voluto parlarne”.

Forse per il mistero legato al viaggio di sua madre, forse per le foto di Tricarico, con la sua bellezza meridionale, il castello, le mura normanne, le tracce della dominazione araba… Fatto sta che Alessandro si è lasciato coinvolgere sempre di più nella vita associativa.

“Ho iniziato ad aiutare i soci anziani in difficoltà con Internet – afferma –. Nel giro di pochi anni sono entrato nella commessione direttiva, poi sono diventato vicepresidente e infine presidente, sostenuto da una lista di giovani”.

Un cambio di rotta gestito con diplomazia e senza traumi, dopo aver chiarito che la nuova commissione aveva bisogno della supervisione dei soci anziani.

“Dalla generazione degli 80enni siamo passati direttamente ai 25-30enni – spiega –. C’è stato un salto generazionale. Con noi, i ‘nipoti’ sono entrati in associazione”.

Contemporaneamente la Tricaricese si è aperta alla presenza femminile ruoli direttivi. “Per la prima volta una donna, Adriana Mannoppella, è diventata segretaria e poi presidente” sottolinea con orgoglio.

Tosi sa bene che i cambiamenti profondi si costruiscono lentamente, con il contributo di tutti, con l’energia e l’entusiasmo dei giovani e con l’esperienza degli anziani.

“Un giorno mio zio mi porta alla Faba, la federazione delle 35 associazioni della Basiliicata in Argentina, e mi presenta alla commissione direttiva” racconta ancora.

Da lì, con il passo lento e regolare di chi scala le montagne, diventa prima delegato, poi vicesegretario, segretario e ora presidente. Mantenendo la stessa politica: “Rispettare chi ha lavorato prima di me, osservare prima di proporre, non imporre la mia persona o le mie idee” aggiunge.

Di idee nuove, in questi anni, la Faba ne ha realizzate tante. La ristrutturazione di un immobile di proprietà, accanto alla sede di Avenida de los Corrales, nel quartiere di Mataderos, ora affittato a un centro per disabili, ha permesso di aumentare le entrate mensili. La digitalizzazione di tutti i documenti ha snellito le procedure.

“Abbiamo poi iniziato a visitare le associazioni delle altre provincie – dice Alejandro – per vedere come sono organizzate, parlare di eventuali problemi, condividere esperienze, cercare insieme soluzioni, imparare gli uni dagli altri”.

Uno dei dilemmi che devono risolvere le associazioni riguarda l’eventuale apertura a esterni – amici, abitanti del quartiere – senza vincoli familiari con la Basilicata.

Altro dibattito riguarda il tipo di attività da portare avanti. Esiste la paura che organizzare un corso di yoga o di zumba faccia perdere l’essenza della cultura italiana, come se nell’Italia di oggi non esistessero gli stessi corsi, seguiti da molti persone.

“Non si tratta di snaturarsi, ma di sopravvivere – spiega Tosi –. Alla Tricaricese di Monte Chingolo, l’ultima socia nata in Basilicata è mia madre. Ma in fondo ripercorriamo la strada dei primi migranti italiani, che sono arrivati, hanno messo radici e le hanno intrecciate con quelle di altri popoli”.

Grazie a questa filosofia, la Tricaricese di Monte Chingolo ha potuto aprire uno ambulatorio di medicina di famiglia convenzionato con il Pami (l’assistenza sanitaria dei pensionati), ha stretto un accordo con l’ospedale Rawson e con una residenza geriatrica attigua, ospita una scuola serale per giovani e adulti che vogliano prendere il diploma e corsi gratuiti di formazione professionale (per esempio per barman e chef) riconosciuti dalla Provincia di Buenos Aires.

“Lo spirito è quello originale del ‘mutuo soccorso’, anche intergenerazionale – dice Tosi –. Se lo vivi da giovane, poi ti accompagna tutta la vita”.

Anche i programmi futuri sono ambiziosi. Un corso di italiano online, al quale ci si possa iscrivere da qualsiasi luogo dell’Argentina, con una docente unica pagata dalla Faba per ottimizzare la spesa. La celebrazione del centenario della nascita (e 70 anni dalla morte) del poeta Rocco Scotellaro, divenuto sindaco di Tricarico a soli 23 anni e stroncato da un infarto appena trentenne.

“Ci stiamo accordando con l’associazione di Rosario, che organizza un caffè letterario, per dedicare un incontro via zoom a questo grande lucano” spiega Alejandro.

Infine, per settembre, l’idea di una processione e un pranzo in onore del patrono San Rocco, in Federazione, ma con un collegamento streaming nazionale.

Il sacro e il profano, la cultura letteraria e quella popolare, i giovani e gli anziani, il nuovo e il tradizionale. Perché l’identità si rinnova, si contamina, ha contorni sfumati e colori cangianti. Perché così è la vita.