Una vita, tre continenti e un continuo mettersi alla prova tra diversi linguaggi artistici. E oggi Fabiana Udenio è diventata la regina di Netflix grazie alla serie Fubar, la più vista negli Usa, accanto a Arnold Schwarzenegger.
Fabiana nasce in Argentina da una famiglia di origine italiana, proprietaria di un’impresa di import-export a Buenos Aires, ma quando aveva sei anni i genitori decidono di tornare in Italia. A Milano, per la precisione. “Qui mi è venuto il pallino del teatro – racconta – e a 10 anni mi sono iscritta a una scuola di recitazione”. Le sue compagne di scuola ricordano le sue enormi capacità di memorizzazione, in quanto allenata a studiare le parti.
A 13 anni ottiene il titolo di Miss Teen Ager, ma la svolta avviene grazie a Giorgio Strehler, che la vuole nel ruolo di Miranda nello storico allestimento del 1978 de La Tempesta di Shakespeare, per il Piccolo Teatro di Milano, con Giulia Lazzarini nel ruolo di Ariel (che volava sul palco sostenuta da funi appese al soffitto), Michele Placido come Caliban, Tino Carraro come Prospero e Massimo Bonetti nelle vesti di Fernando.
“Rimasi folgorata da Strehler, il mio sogno era interpretare Giulietta” dice Fabiana che nel frattempo fa anche esperienze nel cinema e in tv e diventa la prima annunciatrice della neonata Rai 3. È suo, infatti, il primo annuncio dei programmi della rete, la cui vocazione era prettamente culturale, il 15 dicembre 1979. “Rivedermi, con quella tuta rosa e la vocina da adolescente, mi fa una tenerezza immensa” commenta lei. In realtà, il suo viso segnò una svolta innovativa in Rai, grazie proprio alla tutina aderente e smanicata, l’annuncio fatto in movimento, cambiando spesso posizione, così diverso dal compunto e ingessato stile delle “signorine Buonasera” degli altri canali.

Un intenso primo piano dell'attrice italoargentina Fabiana Udenio
Intanto, però, Fabiana inizia a guardare fuori dai confini italiani, anche perché “avevo molta difficoltà ad accettare il sistema con cui da noi si sceglievano le persone per lavorare in tv, senza provini”. Così va negli Usa a studiare recitazione e inglese e lì conosce il mondo delle soap, con una parte in Una vita da vivere, a cui seguiranno negli anni molte partecipazioni in altre serie tv, come Walker Texas Rangers, NYPD, Baywatch…
Nel frattempo Fabiana, fidanzata con un attore di Los Angeles, vola spesso nella West Coast per stare con lui. Ed è allora che Hollywood si accorge di lei che, con la perserveranza e la serietà mai persa dagli anni dell’adolescenza, fa provini e si mette continuamente in gioco. Nel 1987 gira Summer School – Una vacanza da ripetenti, accanto a Mark Harmon e Kirstie Alley, college movie su un docente costretto a rinunciare alle vacanze alle Hawaii per fare lezioni di recupero a un gruppo di studenti problematici. Una commedia brillante in cui Fabiana interpreta il ruolo dell’italo-americana Anna Maria Mozzarelli.
“Da lì hanno iniziato a chiamarmi per ruoli comici in molte sitcom” dice Udenio. Per esempio, è la guest star, nei panni di una ragazza alla pari italiana, di un episodio di Evening Shade, serie diretta e interpretata da Burt Reynolds (“Un grande regista” ci tiene a sottolineare lei, corretta come sempre con i colleghi).
Prova a tornare in Italia, “con progetti che non hanno mai avuto il successo che meritavano – ricorda con un po’ di amarezza –. Ogni volta restavo delusa. Con Giorgio Oldoini ho girato Anni ’90, ma poi per il seguito non mi hanno richiamato”. Ma dagli Usa arriva una nuova grande occasione: Austin Powers, uscito nel 1997, parodia del filone 007. Che significava recitare accanto a un mostro della comicità come Mike Myers, autore del soggetto e della sceneggiatura.
“Quando la mia agente mi ha telefonato per propormi il lavoro, non potevo crederci – dice –. Ero convinta si trattasse di un errore”. Non lo era. Così Fabiana diventa Alotta Fagina (Anabella Fagina nell’edizione doppiata in italiano), la segretaria italiana del cattivo della situazione, Dr Evil. Una Bond girl parodistica che cerca di sedurre Austin per carpirgli dei segreti.
“Il copione, a una semplice lettura, non mi era sembrato così efficace – ammette –. Ma ancora non aveva visto in azione lui, Mike Myers. Prima di iniziare le riprese non ci eravamo quasi parlati. È molto timido. Ma sul set si trasforma. Gioca, improvvisa… Una grande scuola”.
E ora, di agente segreto in agente segreto, è approdata su Netflix, con la serie Fubar, dove è Tally Brunner, l’ex moglie che il protagonista Arnold Schwarzenegger, agente della Cia sotto copertura, vuole a tutti i costi riconquistare. “Arnold dà il massimo come attore – afferma Fabiana entusiasta –. Prova e riprova con grande serietà, però poi ama improvvisare. Io non sono abituata, così cercavo di tornare al copione, ma lui mi portava da un’altra parte”.
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Fabiana Udenio sul red carpet al lancio di "Fubar" (cortesia Netflix).
È raggiante quando parla di questa esperienza: “Arnold ha una grande personalità che si porta sul set. Una vita intensissima, tra body building, cinema e politica, piena di aneddoti che tutti vogliamo ascoltare. La sua presenza rende più divertente il set. Quando c’è lui lavoriamo con ancora più entusiasmo. Un grande leader dalla parlantina sciolta: bravissimo quando c’è da fare un discorso ufficiale”.
Oggi Fabiana abita a Los Angeles, dove convivono le sue tre identità. Quella argentina, che si manifesta nel suo amore per la notte. Quella italiana, espressa attraverso la cultura: il piacere di leggere, studiare, informarsi… Infine quella statunitense, che le ha dato tanta professionalità. “Per il resto sono una zingara – rivela –. Se ho un lavoro e le persone che amo accanto, mi adatto a qualsiasi luogo. Però devo ammetterlo: in una partita di calcio Italia–Argentina non saprei proprio chi tifare”.
A Buenos Aires, nella città in cui è nata, è tornata solo una volta, nel 2001, all’epoca del default. “Era un momento difficilissimo, eppure c’era tanta voglia di vivere, e di farlo con gioia, malgrado i guai” dice tutto d'un fiato. E con una sola frase spiega il suo amore per l’Argentina, intatto, malgrado gli anni di lontananza: “Perché è un paese irresistibile”.