BUENOS AIRES - “Ogni volta che mi sono trasferito è stato per amore,” afferma Fabio De Lucia, forse esagerando, con quel pathos tipico degli artisti. Tuttavia, la verità è che la sua vita è stata davvero una continua oscillazione tra l’Italia e l’Argentina.
Nato a Buenos Aires da padre abruzzese, Fabio ha frequentato il liceo italiano Cristoforo Colombo, prima di trasferirsi a Milano, negli anni Novanta, per proseguire gli studi universitari. In quel periodo, si avvicinò al mondo artistico e creativo che stava nascendo in città.
Assieme a due amici e soci, l’attore Enzo Giraldo e il regista Gianluca Barbadori, aveva aperto una agenzia di animazione, poi tramutata in una agenzia di visual merchandising per i negozi delle grandi griffe italiane, come Armani, Zegna e Ferretti. Erano gli anni in cui Milano si affermava come capitale della moda internazionale e i marchi storici stavano diventando simboli globali.
Inizialmente specializzati nella creazione di vetrine per il settore del lusso, nel corso degli anni hanno ampliato le competenze, occupandosi anche di design per locali commerciali, collaborando con architetti, e progettando anche dettagli all’interno dei negozi, come grucce, arredamenti e packaging.
Crazy Colors, questo il nome dell’agenzia, è stata poi venduta a un fondo di investimento inglese. E Fabio è tornato in Argentina per amore, seguendo “una donna bassina perduta”, racconta, parafrasando le parole della canzone Cosa sarà di Lucio Dalla.
Si è stabilito di nuovo a Buenos Aires, dove i suoi due figli sono nati e cresciuti. E dove mantiene ancora oggi un legame speciale con i suoi vecchi compagni di liceo, che incontra ogni fine settimana, come se il tempo non fosse mai passato. Uno di loro è l’imprenditore gastronomico Franco Ambrosio, propèrietario del ristorante italiano La Stampa, dove Fabio si esibisce nelle serate speciali del locale.
Dopo anni di esperienza come imprenditore, oggi Fabio lavora come consulente per altre aziende, ma si dedica quasi esclusivamente alla sua carriera artistica come musicista, con il nome d’arte di Italian crooner (termine con cui venivano definiti i cantanti melodici degli anni Cinquanta).
Fabio suona la chitarra e canta la musica italiana, in particolare i grandi classici dagli anni Cinquanta a Ottanta, con canzoni di artisti come Modugno e Paolo Conte, amati anche dal pubblico argentino.
Spesso si esibisce insieme alla cantante argentina Delfina Olivier. “Cerchiamo di diffondere le canzoni degli anni d’oro della musica italiana e promuovere il buon gusto,” spiega Fabio, sempre alla ricerca della bellezza artistica in tutte le sue forme.