PARIGI - “È stata una piacevole occasione di dialogo quella di questa sera all’Eliseo con Donald J.Trump ed Elon Musk”, ha scritto Giorgia Meloni rientrando in Italia, dicendosi soddisfatta dopo il primo faccia a faccia con il presidente in pectore degli Stati Uniti a margine della cerimonia per la riapertura della Cattedrale di Notre Dame, a Parigi.  

Anche se dallo staff di Trump e da Palazzo Chigi le bocche sono cucite per quanto riguarda i contenuti del colloquio, negli ambienti della maggioranza si pensa che i due leader dovrebbe aver toccato brevemente, visti anche i tempi stretti, i temi caldi dell’agenda internazionale: Dalla guerra in Ucraina alla situazione in Medio Oriente, con particolare riferimento alla Siria, per finire con i rapporti con la Cina e la politica dei dazi degli Stati Uniti.  

Tutte questioni che i due leader saranno chiamati ad approfondire in un futuro incontro bilaterale dopo l’insediamento del nuovo inquilino della Casa Bianca. 

A dare l’annuncio, la notte scorsa, del colloquio in corso tra Trump e Meloni era stato Andrea Stroppa, portavoce in Italia di Elon Musk. Il miliardario, patron di Tesla e Space X, è uno degli uomini più vicini al nuovo presidente Usa e un interlocutore molto apprezzato della premier italiana. 

“Leggerete sui giornali improbabili retroscena, non sanno nulla”, scrive Stroppa sui suoi canali social, sottolineando che “l’Italia ha la rara opportunità di avere un rapporto speciale con gli Stati Uniti, nostro secondo mercato commerciale. Il rapporto di stima con Elon, che molti in Italia vorrebbero boicottare ci sta portando in uno scenario nuovo”.  

Un post contro il quale si scaglia però Carlo Calenda, che chiede “a che titolo un privato cittadino ci relazioni su un incontro istituzionale della nostra presidente del Consiglio”. 

Il leader di Azione continua affermando che “le opposizioni faranno ciò che riterranno opportuno, soprattutto per evitare che oligarchi stranieri pieni di boria e conflitti di interesse si infiltrino nella nostra politica”.