MILANO - Il Tribunale fallimentare di Milano ha aperto la liquidazione giudiziale per Ki Group Holding spa, un’altra società del gruppo bio-food che fu guidato dalla ministra Daniela Santanchè insieme all’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro. 

La richiesta era stata avanzata dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi, già titolari delle inchieste su altre ex società riconducibili alla senatrice di Fratelli d’Italia, come Visibilia. 

Santanchè è già indagata per bancarotta per il fallimento di Ki Group srl e rischia un’accusa simile anche dopo i crac di Bioera spa (dichiarato a dicembre 2023) e ora della holding. Già nell’udienza del 29 maggio era emerso con chiarezza che anche per Ki Group Holding si sarebbe arrivati al fallimento, come già avvenuto per le altre due società. 

Una serie di procedimenti che rischia di generare nuovi problemi giudiziari per la senatrice, già a processo per falso in bilancio e potenzialmente destinataria di un ulteriore rinvio a giudizio per truffa aggravata ai danni dell’Inps, in due filoni dell’inchiesta Visibilia.  

I legali della holding si erano rimessi alla decisione dei giudici, dopo che era stata fissata un’udienza per discutere l’inammissibilità del concordato in bianco e l’istanza di apertura della procedura fallimentare. 

Quasi sei mesi fa, la società aveva chiesto il concordato in bianco e misure protettive, promettendo un piano di salvataggio entro 60 giorni, ma il piano non è mai arrivato. Non sono stati presentati né la proposta né il ricorso per omologa dell’accordo di ristrutturazione, né altri strumenti di regolazione della crisi. 

Intanto, la ministra andrà a processo a Roma anche per diffamazione nei confronti di Giuseppe Zeno, azionista di minoranza di Visibilia, per alcune dichiarazioni pronunciate da Santanchè in Senato nel luglio 2023.  

Il giudice ha respinto le eccezioni della difesa e fissato la prima udienza al 16 settembre.