BUENOS AIRES – Nasce nel 1912 come federazione per il mondo associativo, allora agli esordi, della comunità italiana. Oggi Feditalia è una confederazione di federazioni, che copre tutto il territorio argentino.
“Le associazioni confederate appartengono a tre distinte aree – spiega il presidente Carlos Malacalza, presidente dal 2023 (gli organi direttivi si rinnovano ogni 4 anni).
Una prima area è costruita su base circoscrizionale, cioè i consolati. Per esempio Fediba (la federazione delle associazioni della città di Buenos Aires) o Failap (quella de La Plata). Una seconda area è rappresentata dalle federazioni regionali: Faca per la Calabria, Faba per la Basilicata, Cava per il Veneto e così via. Infine le federazioni settoriali: la cattolica Facia, le Damas italo-argentine…
“L’idea è fare rete, ma al tempo stesso non perdere l’identità di ogni federazione consociata” spiega Malcalza, lui stesso orgogliosissimo delle proprie origini emiliano-romagnole.
“Il mio cognome è emiliano, trasmesso dal bisnonno paterno, originario di Bobbio, in provincia di Piacenza – spiega –. Ma io mi sento più vicino alle mie radici romagnole, al nonno Simoncelli, padre di mia madre, nato a Cattolica, sull’Adriatico”. I suoi parenti vivono ancora nella vicina Riccione e fanno gli albergatori da quattro generazioni.
L’affetto di Carlos per l’Emilia-Romagna è immenso. “Nella mia vita ci sono tre città del cuore – confessa –. La Plata, dove vivo. Mar del Plata, dove ho passato le estati della mia infanzia e adolescenza e dove ho conosciuto mia moglie. Infine, Bologna, a cui mi sento legato per le mie radici emiliano-romagnole”.
Non a caso è stato anche presidente dell’associazione dell’Emilia Romagna de La Plata (Angeer), nonché attuale membro della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. “Il lavoro per l’associazionismo nasce dal volontariato – dice Carlos –. Anzi, dalla militanza. Non per un partito, ma per dei valori. Poi abbiamo tutti un altro lavoro con cui ci manteniamo”.
Quali sono gli obiettivi di Feditalia? “Prima di tutto cercare che i diversi livelli del mondo associativo, circoli, federazioni e confederazione, interagiscano e siano integrati – dice Malacalza –. Creare una rete forte, insomma, che rappresenti un’Argentina unita, ma dove al tempo stesso l’identità di ogni territorio venga potenziata”.
Quest’anno, poi, Feditalia è stata scelta come capofila in Argentina del progetto Italea, nato per promuovere il turismo delle radici. “E questo ha generato molto fermento – rivela –. Ma ciò che mi interessa è che le associazioni vengano valorizzate”.
Altro aspetto fondamentale per noi è formare i futuri dirigenti. “Per dare continuità a qualsiasi altro progetto”, aggiunge Carlos.
In questo senso, i padri fondatori di Feditalia avevano visto giusto. Per statuto, il Consiglio federale, organo di governo di Feditalia, deve essere costituito da un rappresentante delle associazioni, da una donna e da un giovane. “I nostri predecessori avevano molto chiaro il valore della donna immigrata nella costruzione della società argentina e nell’ossatura della comunità e sapevano che senza giovani non ci sarà futuro per le associazioni”.